Addio al reggiseno, il Covid e il lockdown fanno apprezzare una nuova frontiera di libertà

Addio al reggiseno, il Covid e il lockdown fanno apprezzare una nuova frontiera di libertà
Il lockdown ovvero la liberazione dal reggiseno. Dopo un anno di restrizioni è come se la quarantena avesse fatto un po' da spartiacque facendo crescere in tante...

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Il lockdown ovvero la liberazione dal reggiseno. Dopo un anno di restrizioni è come se la quarantena avesse fatto un po' da spartiacque facendo crescere in tante donne una nuova consapevolezza. Sembra, infatti, nascere (involontariamente) un movimento nuovo. In tutta Europa - dalla Gran Bretagna, all' Italia, dalla Spagna, alla Francia - si sta facendo largo il fenomeno dell'addio al reggiseno: giovani donne che, dopo mesi e mesi di smart working, costrette a casa dal Covid, hanno abbandonato lo stile da ufficio e scoperto una nuova frontiera di benessere nel poter fare a meno del reggiseno.

Potendo girare tra le quattro mura domestiche con solo addosso una felpa o una maglietta hanno scoperto di stare meglio, di non avere più il petto compresso da un indumento, di non avvertire i ferretti premere che magari si facevano sentire con alcuni movimenti di torsione del busto.

A leggere i commenti che tante ragazze hanno lasciato sui social sembra l'avvento di un nuovo risveglio femminista, un po' come quando nel Sessantotto le studentesse francesi davanti alla Sorbonne lanciavano in aria il reggiseno divenuto emblema di costrizioni e forzature.

Il Guardian a questo fenomeno ha dedicato un lungo articolo raccogliendo alcuni dei commenti più cliccati. «Dopo il lockdown dubito che ne indosserò ancora uno. I reggiseni con ferretto sembrano un modo poco gentile di trattare il mio corpo». Dalle confessioni che qui e là sono state raccolte il filo conduttore tra tutte coloro che si sono dette pronte a dire addio al reggiseno c'è la percezione di voler trattare meglio il proprio corpo.

La cosa singolare è che durante il lockdown sono affiorate anche iniziative etiche ed ecologiche, come i reggiseni di bambu, i pantaloni di seta della pace, le mutante etiche, fatte con cotone bio. «Forse non ne indosserò mai più uno» ha scritto una altra ragazza, stavolta tedesca, aggiungendo che il reggiseno è sempre stato per lei una cosa troppo scomoda. 


 

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Il Messaggero