Domani alle 9.30 presso la Corte d'Assise d'Appello nuova udienza del processo a carico di Francesco Carrieri, l'assassino di Michela di Pompeo, la docente della...
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In base alle ultime conclusioni degli psichiatri incaricati dalla prima Corte d'Assise d'Appello di Roma, Carrieri, versava in condizioni tali da almeno grandemente scemare la capacità d'intendere e volere» e in considerazione della buona risposta alla terapia farmacologia gestita negli ultimi due anni in carcere, «si può escludere la pericolosità sociale in senso psichiatrico, a condizione che non interrompa le cure». Gli psichiatri Gabriele Sani e Massimo Di Genio, incaricati di verificare la capacità d'intendere e volere di Francesco Carrieri, il direttore di banca romano che il primo maggio 2017 uccise la compagna nella sua abitazione di via del Babuino, nel centro storico di Roma sono arrivati a ottobre a questa conclusione.
L'uomo è stato condannato a 30 anni di reclusione per omicidio volontario aggravato, dopo una sentenza emessa dal gup capitolino a conclusione del rito abbreviato; ora è previsto il pronunciamento dei giudici d'appello.
Era il primo maggio 2017 quando, al culmine di una lite, Carrieri colpì la compagna con un peso da palestra, uccidendola sul colpo. Fu lo stesso Carrieri, dopo l'arresto, ad ammettere la sua responsabilità. Disse più tadi che aveva timore di esser lasciato. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero