L'Onu ha premiato una giovane indonesiama «Poliziotta dell'anno» per il suo lavoro in Centrafrica

L'Onu ha premiato una giovane indonesiama «Poliziotta dell'anno» per il suo lavoro in Centrafrica
Ha 27 anni ed è indonesiana la vincitrice del premio internazionale "Poliziotta dell'anno 2023" delle Nazioni Unite. Stavolta è stato assegnato al...

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Ha 27 anni ed è indonesiana la vincitrice del premio internazionale "Poliziotta dell'anno 2023" delle Nazioni Unite. Stavolta è stato assegnato al sergente Renita Rismayanti, impegnata nella Missione Onu per la stabilizzazione della Repubblica Centrafricana. E' la più giovane a ricevere il riconoscimento nell'ambito delle iniziative della settimana della polizia dell'Onu che si svolge dal 13 al 17 novembre. Dopo aver iniziato la sua carriera presso la polizia nazionale indonesiana come responsabile dell'informazione nel 2014, ha lavorato anche nei settori della formazione, dell'amministrazione e della logistica.

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Rismayanti viene premiata, sottolinea la motivazione, per aver contribuito alla «progettazione e allo sviluppo di un database che consente alla polizia delle Nazioni Unite di mappare e analizzare i luoghi del crimine, aiutando le forze di sicurezza del paese a pianificare meglio le loro operazioni a sostegno della popolazione locale». Inoltre Rismayanti ha contribuito «a rafforzare la sicurezza delle comunità vulnerabili, comprese le donne e le ragazze.

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E' stata definita un perfetto esempio di come la partecipazione e la leadership delle donne migliori la costruzione della pace. Le sue prime parole all'annuncio del premio sono andate alle suo colleghe. «Spero che la visibilità data da questo premio rafforzi l'idea tra le donne e le ragazze che tutte le aree di competenza della polizia sono aperte a noi».

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La partecipazione delle donne alle missioni di pace dell'Onu è raddoppiata dal 2015. A settembre 2023, le donne agenti di polizia rappresentavano il 43,1% degli ufficiali professionisti a contratto presso la sede delle Nazioni Unite, il 24,6% degli ufficiali professionisti a contratto sul campo, il 31,8% dei singoli agenti di polizia e il 15,6% dei membri delle unità di polizia formate. Le donne occupano anche sei posizioni su 13 (46,2 per cento) come vice capi della polizia in Mali, Cipro, Kosovo, Sud Sudan e Abyei.   Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero