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«La violenza sulle donne e i troppi stereotipi che ancora persistono rappresentano i più grandi ostacoli alla parità di genere». Lo ha detto la ministra per le pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti, alla conferenza alla Farnesina «Work Life balance as a leverage for women's empowerment and promoting gender equality» sull'armonizzazione dei tempi di vita e di lavoro nella prospettiva dell'empowerment femminile a cui è intervenuto anche il ministro del Lavoro Andrea Orlando.
«La pandemia ci ha ricordato - ha detto ancora la ministra - quanto possano pesare sulle spalle delle donne le responsabilità familiari. La disparità del carico di cura della famiglia influisce sul loro lavoro fuori casa, impedendo un'occupazione a tempo pieno e costringendole a volte a licenziarsi».
«È per questo che è necessario promuovere un cambiamento culturale - ha proseguito - che preveda che non esistono ruoli predefiniti in famiglia, che un genitore sia più dedito ad accudire dell'altro, che diventi normale l'idea che a casa possano rimanere sia gli uomini che le donne per una responsabilità dei compiti di cura equamente condivisa».
Un traguardo non ancora raggiunto, quello tra vita professionale e privata, ha ammesso il ministro del Lavoro, Andrea Orlando. «La pandemia ha acuito molte criticità, tra cui la perdita di occupazione in settori a prevalenza femminile e l'aggiunta di ulteriori carichi di cura sulle donne». Orlando ha sottolineato come i dati mostrino che il lavoro a termine o part time involontario riguardi maggiormente le donne, un punto su cui è «necessaria una discussione di carattere più complessivo sul mondo del lavoro, guardando anche alle esperienze degli altri paesi». Tra le iniziative intraprese il ministro ha ricordato la promozione di un protocollo nazionale per valorizzare le potenzialità del lavoro agile, «con l'impegno ad agevolare una regolazione contrattuale in grado di garantire parità di genere». Con lo stesso spirito, il Consiglio dei ministri ha approvato il 21 marzo lo schema di decreto legislativo che attua direttiva Ue del 2019 sull'equilibrio tra attività professionale e vita familiare per genitori e prestatori di assistenza: «Si rafforza il lavoro da remoto per genitori con figli fino a 12 anni e per care giver. Se fanno richiesta di lavoro agile non possono essere sanzionati o licenziati, stessa cosa per il congedo di paternità obbligatorio per la durata di 10 giorni».
Alla conferenza, aperta da Benedetto Della Vedova, sottosegretario di Stato per gli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale, hanno partecipato anche Claudia Luciani, Direttore del Consiglio d'Europa per la Dignità Umana, Uguaglianza e Governance, e Helena Dalli, Commissario europeo per l'uguaglianza.
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Il Messaggero