Velo islamico, Milano e Roma raccolgono ciocche di capelli da consegnare all'ambasciatore dell'Iran

  Una ciocca per rivendicare i capelli al vento che le donne iraniane non possono avere senza essere punite. Una ciocca per non dimenticare il coraggio di Mahsha Amini e di...

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Una ciocca per rivendicare i capelli al vento che le donne iraniane non possono avere senza essere punite. Una ciocca per non dimenticare il coraggio di Mahsha Amini e di Hadid Najafi uccise dalla polizia morale iraniana perchè rivendicavano la libertà di decidere se indossare o meno il velo. A partire da domani tutte le donne che vorranno manifestare solidarietà alla resistenza pacifica delle iraniane possono farlo a Milano e a Roma donando una ciocca dei loro capelli, depositandola in un info point dedicato aperto contemporaneamente alla Triennale Milano e al museo Maxxi della Capitale. Le ciocche raccolte verranno consegnate con una lettera all'ambasciatore iraniano. 

Da domani per tutto il fine settimana, negli orari di apertura del museo, sarà possibile depositare i propri capelli legati con un filo di corda, in un apposito contenitore. Giovanna Melandri, Presidente Fondazione MAXXI, ha spiegato che si è unita alla Triennale di Milano “in questa manifestazione pacifica contro gli omicidi e le inaccettabili violenze che stanno colpendo le giovani donne e i giovani uomini in Iran. Le manifestazioni di dissenso contro le regole liberticide stanno crescendo ancora e il coraggio di tante donne iraniane è commovente e generoso. Non possiamo rimanere indifferenti. La protesta delle donne iraniane è anche la nostra”.

In Iran in seguito alla morte di Mahsa Amini, che si trovava in carcere dopo un arresto per avere indossato il velo in modo non conforme alle regole della Repubblica islamica, sono partite ondate di proteste su tutto il territorio nazionale. Nonostante la dura repressione, che secondo le stime delle organizzazioni umanitarie il pugno duro di Teheran ha già provocato 75 vittime. AL momento le restrizioni su Internet rendono difficile diffondere i video, segnalano gli organizzatori.

Uno dei pochi video che sono circolati mostra una donna che si toglie il velo e agita le braccia in aria nel quartiere Narmak di Teheran; ma si vedono analoghi gesti di protesta anche a Sanandaj, e poi quello di un uomo che brucia uno striscione della Guida suprema iraniana, a Shiraz.

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Il Messaggero