Dopo 300 anni tolta dall'oblio la scrittrice che inventò il termine 'fiaba', dimenticata perchè discriminata

Dopo 300 anni tolta dall'oblio la scrittrice che inventò il termine 'fiaba', dimenticata perchè discriminata
Contrariamente a scrittori noti in tutto il mondo come Hans Christian Andersen, Charles Perrault o ai fratelli Grimm, il nome di Madame d'Aulnoy resta sconosciuto ai...

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Contrariamente a scrittori noti in tutto il mondo come Hans Christian Andersen, Charles Perrault o ai fratelli Grimm, il nome di Madame d'Aulnoy resta sconosciuto ai più anche se dietro questo nome de plume si nasconde una delle più geniali scrittrici del XVII secolo. Marie-Catherine Le Jumel de Barneville, conosciuta come Madame o Contessa d'Aulnoy, inventò il termine "conte de fée" o fiaba, quando pubblicò una importante raccolta nel 1697-98. Come al solito la storia della letteratura nel corso dei secoli non ha mai dato troppo spazio al valore delle scrittrici donne che venivano di fatto discriminate. A differenza, per esempio, di Perrault, che era contemporaneo di Madame d'Aulnoy: mentre l'autore di Cenerentola o del Gatto degli Stivali veniva accolto all'Academie Francaise e reso immortale, l'opera di Madame d'Aulnoy - sebbene ugualmente importante - appare raramente al di fuori delle antologie.

Eppure Madame d'Aulnoy fu la scrittrice francese che per prima ha coniò il termine "fiaba", a designare un racconto breve, spesso tratto dalla tradizione popolare e centrato su avvenimenti e personaggi fantastici come elfi, fate, maghi, streghe. 

Il riscatto arriva dopo trecento anni: verrà infatti pubblicata in inglese per la prima volta l'opera di Marie Chatherine Le Jumel de Barneville grazie alla Princeton University Press che ha annunciato per marzo una nuova raccolta della sua opera intitolata L'isola della felicità con illustrazioni e un saggio dell'artista Natalie Frank. L'opera contiene anche la prima traduzione in inglese di La fiaba di Mira, una delle prime opere di D'Aulnoy, che racconta della bella Mira che uccise decine di uomini, una specie di Maga Circe. 

 

 

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Il Messaggero