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Hanno meno di trent'anni (24 e 23, per la precisione), e nel giro di otto mesi la loro vita è cambiata, trasformando le due ex studentesse Valeria De Angelis e Maria Chiara Cicolani prima in fenomeni di TikTok e poi in qualcosa di più grande: le prime attrici e autrici figlie della rivoluzione del #metoo. Note in rete con il nome di Eterobasiche (175.000 i follower su Instagram, poco su TikTok) le due giovani donne - designer De Angelis, filosofa Cicolani - sono diventate popolari mettendo alla berlina il cosiddetto maschio medio italiano, eterosessuale e macho, attraverso esilaranti parodie di maschi allo stadio (loro due sono laziali e vanno in Curva Nord), al museo, al pub, con gli amici.
IL PROFILO
«Com'è il maschio base? Crede nel branco, cioè negli amici che lo devono fa' diverti, perché tanto a piangere c'è la donna racconta Cicolani - Ha la donna, appunto: relazioni lunghissime e sofferte con ragazze che je mettono le manette. Poi studia economia, fa cripto (le criptovalute, ndr) e c'ha il cane».
Dietro allo scherzo, alla battuta e all'ironia, nel progetto delle Eterobasiche c'è una riflessione importante sul genere e sui nuovi equilibri fra maschile e femminile: «Gli uomini lo dicono, ed è un po' è vero: non è un gran momento per essere maschi. Oggi gli si chiede di abbandonare la mascolinità tossica, di essere più empatici e in qualche modo femminili. Ma c'è ancora una forte pressione sociale su di loro, perché siano prestanti economicamente, sempre sul pezzo sul lavoro e forti scopatori. I ragazzini del liceo, oggi, questo disagio lo sentono in maniera fortissima. Non studiano, non lavorano, sono in piena crisi».
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LA RABBIA
Crisi che si accompagna, spesso, anche alla rabbia per la progressiva emancipazione della controparte femminile: «Il processo Johnny Depp e Amber Heard, con quel che è seguito alla sentenza, ha fatto esplodere pubblicamente la rabbia accumulata negli anni nei confronti del #metoo. Un po'come se i maschi si fossero ripresi tutt chell che è o nuost (imita Gomorra, ndr). Da qualche parte in rete, per l'occasione, è persino riemerso l'odio per Asia Argento. La questione è dubbia, ma osannare in quel modo Depp ci fa capire che il #metoo è stato vissuto da tanti come una caccia alle streghe». A Roma a fine luglio sul palco del festival Videocittà, a Terni il 31 luglio, e ancora in Capitale il 14 agosto, le due attrici si immaginano un futuro «più da autrici che da influencer. Ci stiamo concentrando su progetti a lungo termine, anche a costo di postare di meno sui social. Abbiamo in mente un format, abbiamo scritto un paio di soggetti e abbiamo ricevuto buoni riscontri. Siamo state contattate anche da reti generaliste, ma non sono sicura che quel pubblico sia adatto. LOL? No grazie, preferiamo guardare al cinema o alle serie tv. I nostri riferimenti assoluti sono le grandissime Emanuela Fanelli e Caterina Guzzanti».
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Il Messaggero