A 10 anni dal Trattato di Istanbul i femminicidi restano alti, in Italia 3 donne uccise al giorno

A 10 anni dal Trattato di Istanbul i femminicidi restano alti, in Italia 3 donne uccise al giorno
Dall'inizio dell'anno sono state uccise in Italia in ambito familiare 86 donne; 60 di loro sono state uccise da mariti, ex compagni o fidanzati. Un allarme che...

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Dall'inizio dell'anno sono state uccise in Italia in ambito familiare 86 donne; 60 di loro sono state uccise da mariti, ex compagni o fidanzati. Un allarme che suona particolarmente grave dopo gli ultimi fatti di cronaca in diverse parti d'Italia in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne e nel decimo anniversario della firma della Convenzione di Istanbul, la prima legge quadro internazionale di grande valore giuridico e simbolico.

Durante un convegno organizzato dall'intergruppo parlamentare per le pari opportunità è stato messo in evidenza che il nostro paese è di fronte ad un fenomeno strutturale e non più emergenziale: le donne uccise in ambito familiare o affettivo sono state 111 nel 2018, 94 nel 2019 e 99 nel 2020. Quasi una vittima ogni 3 giorni e mezzo.

La Convenzione di Istanbul è stato il primo strumento internazionale con effetti vincolanti voluto per cercare di dare un quadro globale e integrato alla protezione delle donne contro qualsiasi forma di violenza. A distanza di dieci anni dalla firma, tuttavia, risultano ancora sei gli Stati membri dell'Unione europea che non hanno firmato il trattato: la Bulgaria, la Repubblica Ceca, l'Ungheria, la Lituania, la Lettonia e la Slovacchia. A questi paesi si aggiunge il Vaticano, anche se non fa parte dell'Unione Europea (pur avendo firmato il trattato sulla moneta unica) dove permane la forte contrarietà ad accettare questo accordo quadro. Ultimamente anche la Polonia ha espresso la volontà di uscire dalla Convenzione di Istanbul, mentre la Turchia ha già fatto un passo indietro definitivo.

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Il Messaggero