L'isolamento e la paura provocati dall'emergenza coronavirus innescano aggressività e violenza. L'Organizzazione mondiale della sanità si dice...
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Coronavirus, Ong italiana lavora in Ecuador per frenare la violenza sulle donne
In Messico uccise dieci donne al giorno, mille nei primi tre mesi 2020: con il lockdown aumentate le violenze
Papa Francesco chiede di monitorare la violenza domestica, troppi femminicidi durante la quarantena
«Le richieste online alle linee anti-violenza sono aumentate fino a 5 volte. E il nostro partner delle Nazioni Unite Unfpa (United Nations Population Fund) ha lanciato un allarme forte e chiaro: se il blocco dovesse continuare per 6 mesi, ci aspetteremmo altri 31 milioni di casi di violenza di genere a livello globale», avverte Kluge. C'è poi il fatto che «viene segnalata solo una minima parte dei casi. Parliamo molto di numeri e statistiche, ma per un momento non dobbiamo dimenticare il lato umano, le donne e i bambini che vivono questa realtà giorno dopo giorno».
Il direttore dell' Oms Europa lancia allora tre indicazioni: «Ai governi e alle autorità locali: questa non è una opzione, ma dovrebbe essere considerato un obbligo morale assicurarsi che i servizi per combattere la violenza esistano e siano dotati di risorse. Alle comunità e al pubblico diciamo che la violenza non è una questione privata: restate in contatto, contattate e sostenete vicini, conoscenti, famiglia e amici. Se vedi qualcosa, parlane», raccomanda. «Infine a coloro che subiscono violenza: la colpa non è mai la vostra. Mai. La propria casa dovrebbe essere un posto sicuro. Allora chiedete aiuto». Kluge sottolinea che «non ci sono scuse per la violenza e non dobbiamo tollerare questo abuso di potere, sia esso fisico, sessuale, emotivo o finanziario. La violenza di qualsiasi tipo e in qualsiasi momento, contro donne, uomini, bambini o anziani non deve essere tollerata». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero