Basta abusi durante i provini, adesso ci sono delle linee guida a cui affidarsi

Firmato a Roma un decalogo per il mondo dello spettacolo

Vittoria Puccini e Laura Muccino @Foto di Beniamino Finocchiaro
In una sala Troisi, a Roma, affollata nonostante fosse un'insolita ora di pranzo è stata firmato (e applaudito) un importante decalogo per il mondo dello...

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In una sala Troisi, a Roma, affollata nonostante fosse un'insolita ora di pranzo è stata firmato (e applaudito) un importante decalogo per il mondo dello spettacolo. Si tratta della firma ufficiale del documento “Linee guida contro gli abusi durante la fase di casting”, un protocollo che in dieci punti spiega cosa sia lecito e cosa non sia lecito sentirsi chiedere durante un provino. Il documento è stato redatto e sottoscritto da un gruppo di professioniste del settore quali Vittoria Puccini in rappresentanza di U.N.I.T.A, Moira Mazzantini di L.A.R.A, Laura Muccino e Francesco Vedovati come U.I.C.D., Cinzia Spanò di AMLETA e Federica Rosellini per A.S.A. L’intento è forte e chiaro: fermare le violenze e le molestie sessuali sul luogo di lavoro.

«Ci siamo attivati proprio perché chiamati in causa» commenta Muccino (U.I.C.D.) «Gli abusi avvengono spesso nella fase di casting: è un punto in cui lo sbilanciamento di potere che si crea diventa terreno fertile per gli abusi; c’è il ricatto, il lavoro, la speranza... Tanti fattori manipolabili e utilizzabili per ottenere altro. Abbiamo quindi sentito la necessità di stabilire delle linee guida, per accendere un faro importante su quello che è giusto, su quello che è consentito e sul rispetto del lavoro e delle persone».

«Un protocollo che deve avere valore per i giovani» le fa eco Vittoria Puccini «per chi inizia il mestiere e ancora non sa cosa può succedere. I giovani hanno tutta la carriera da costruire e sono più facilmente ricattabili; in più hanno meno strumenti di difesa e magari pensano sia la prassi. È importante informarli in modo che non tollerino più quello che è accaduto fino ad ora».

Il documento sottoscritto sigla delle regole contro gli abusi durante la fase di casting, affinché da parole scritte diventino azioni concrete rivolte a tutti gli operatori del settore, non solo ad attori e attrici. Sono chiamati in causa anche i produttori, i registi, gli assistenti alla regia e tutti i professionisti dell’industria cinematografica e televisiva. Non sono gli interpreti e, quindi le potenziali ‘vittime’, gli unici destinatari di queste regole del gioco.

«Queste azioni - prosegue Cinzia Spanò di AMLETA - lavorano sul piano culturale per creare degli anticorpi in grado di arginare e far scomparire questa violenza. Basta con frasi banalizzanti che sminuiscono l’accaduto, vogliamo lavorare bene e in serenità». «Questa situazione di violenza e fragilità» conclude Muccino «non nasce solo dall’ignoranza ma anche da un sistema patriarcale radicato nelle nostre culture. Si scardina con fatica ma si deve scardinare con azioni pratiche che incidano prima in un micro cosmo che diventerà macro. È la nostra speranza».

Con lo stesso obiettivo è nata "Intimacy Coordination Italia" (IC Italia), fondata da Georgia Lepore, Sara Palma e Manuela Parodi a tutela degli interpreti durante scene che prevedono sesso o contatto fisico. In più tramite Amleta scrivendo a osservatoria.amleta@gmail.com si possono ottenere dei consigli, un supporto e, se è il caso, una tutela legale. Per ogni dubbio o approfondimento il riferimento è https://www.unioneitalianacastingdirectors.it/codice-di-condotta/. Tutti sforzi concreti per rendere l’industria cinematografica più sicura. 

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Il Messaggero