Cinema, nell'armadio di Caterina Shulha: «Gli abiti? Dovrebbero farci sentire sicure»

L’attrice ora su Sky con “Il Re” a fianco di Luca Zingaretti si confida: «Sono tipa da shopping sfrenato sì, ma nelle librerie, esco con buste giganti»

Capelli biondi, occhi azzurri, viso d’angelo. Ascolta: Gianna Nannini senza età (né genere): «Sono una mamma ganza. Una mamma come me non ce...

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Capelli biondi, occhi azzurri, viso d’angelo.

Un biglietto da visita che va però stretto a Caterina Shulha, attrice classe 1993 di origine bielorussa, mamma di tre bambini, dal 2006 romana di adozione. Una carriera che inizia dopo aver frequentato il liceo linguistico di Ostia e aver partecipato a un laboratorio teatrale di arte drammatica (ed essere stata modella di punta a Milano, volto di numerose cover).

Dopo gli esordi con piccole parti ne "I Cesaroni" e in "Che Dio ci aiuti" è arrivata la chiamata dal cinema con Smetto quando voglio, per poi tornare al piccolo schermo nelle serie Sfida al cielo-La narcotici 2, Il confine, Squadra Antimafia-Il ritorno del boss e Nero a metà. Parallelamente, è accanto a Margherita Buy e Valeria Golino in La vita possibile e nel cast di Hotel Gagarin. L’abbiamo vista anche nel thriller L'uomo del labirinto con Dustin Hoffman, nella miniserie Tutta colpa di Freud e nel film Ipersonnia. In questi giorni è su Sky con la seconda stagione de Il Re, al fianco di Luca Zingaretti.

Il suo rapporto con la moda? 
«Mi piace seguire le nuove tendenze. Poi non è detto che quello che mi attrae lo indosserei, anzi».

È una tipa da shopping sfrenato?
«Sì, ma non per l’abbigliamento però. L’unico shopping sfrenato che mi regalo è quello nelle librerie, ci spendo davvero tanto ed esco con delle buste giganti». 

Per cosa farebbe follie? 
«Per un abito di Dior, l’essenza della femminilità». 

Gli abiti definiscono l'immagine o hanno il potere di lanciare dei messaggi, un po' come faceva anche la Westwood? 
«Le due cose dovrebbero essere collegate. Secondo me, però, per prima cosa dovrebbero farci sentire sicure. Di chi siamo. E farci stare bene con noi stesse». 

Come definisce il suo stile? 
«Difficile incasellarlo. È sempre nuovo e diverso. Ho giornate in cui esco in tuta e Birkenstock e altre in cui indosso camicie di seta e tacchi».

Il rapporto con il suo corpo? 
«Tutto sommato buono. È cambiato con le gravidanze e sto ancora imparando ad accettare di non avere più 20 anni e di dover fare sempre esercizio fisico». 

Ha una parte che le piace valorizzare?
«Forse il viso, mi piace mantenere sempre un trucco fresco, mai troppo appariscente». 

Quale, tra i personaggi che ha interpretato, aveva lo stile più simile al suo nella realtà?
«Forse Claudia Agosti nella seconda stagione de Il Re. Proprio come a lei anche a me piacciono molto i tailleur». 

Di cosa non potrebbe fare a meno?


«Gli occhiali da sole, anche dopo le 20: la mia coperta di Linus».

Attualmente quali sono i capi e gli accessori chiave del suo guardaroba?


«Giubbotto di pelle vintage, jeans a campana, felpe e il classico tubino nero». 

Ha uno stilista di riferimento?
«Mi piace molto Cèline, il suo stile raffinato e moderno». 

Ha un portafortuna?
«Certo, ma non è un capo di abbigliamento né un accessorio. È una matita per gli occhi che mi fu regalata in occasione di uno dei primi provini importanti da una truccatrice amica. Dopo l’ho sempre usata e mi ha sempre portato fortuna». 

Scarpe: alte o basse? 


«Quando mi sento un po’ così, alte e quando mi sento al top, sneakers. Sì, proprio così, tutto al contrario. Più mi sento bene più punto sulla semplicità». 

C'è un abito nel suo guardaroba che usa nelle giornate no?
«Un cappotto simil accappatoio a scacchi di Golden Goose». 

Guardando le foto del passato, le è sempre piaciuto il suo modo di vestire? 
«Sì, sono sempre stata fedele a me stessa. Non ho mai ceduto ai pantaloni calati con gli slip a vista degli anni 2000. Al liceo sempre e rigorosamente con le camicette».

Il suo prossimo acquisto fashion? 
«Un vestito estivo elegante e prezioso per un’occasione speciale».

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Il Messaggero