Vittime della violenza, proprio come le loro mamme. I bambini guardano, soffrono e restano segnati per sempre. Testimoni silenziosi e impotenti di abusi, maltrattamenti, botte e...
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Un fenomeno ancora sommerso, quello della violenza assistita, che rappresenta la seconda forma più diffusa di maltrattamento sull’infanzia. Oggi 20 novembre si celebra la Giornata Internazionale dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza. Sono passati 30 anni da quando, il 20 novembre del 1989, l'assemblea generale dell'Onu ha adottato la convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza. L'Italia l'ha ratificata il 27 maggio del 1991. Se oggi tutti i bambini del mondo hanno gli stessi diritti, qualsiasi sia il loro sesso, luogo di nascita, religione e lingua, e oltre ad avere gli stessi diritti sono protetti e tutelati lo si deve a questo documento.
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Save the children: in dieci anni triplicati bambini e ragazzi poveri
In occasione della giornata internazionale, Save the Children, sostenuta da Ikea Italia, lancia una petizione – disponibile sul sito https://www.savethechildren.it/ViolenzaAssistita - per chiedere alle istituzioni di mettere in atto azioni concrete a favore dei minori testimoni della violenza domestica e degli orfani dei femminicidi.
Dal 20 al 24 novembre alcuni disegni, ispirati a quelli realizzati da bambini che vivono situazioni di violenza, saranno collocati negli spazi espositivi di tutti i negozi Ikea. Alla fine del percorso un muro svelerà il significato dei disegni, sottolineando quanto sia importante cogliere i segnali che i bambini esprimono e che spesso invece rischiano di rimanere ignorati benché siano sotto i nostri occhi.
«É necessario un intervento ampio e capillare che ponga al centro i diritti dell’infanzia e che coinvolga le istituzioni, la società civile, le scuole e tutti gli attori del sistema di protezione per far emergere i singoli casi, far cadere il velo della reticenza e proteggere i minorenni che vivono situazioni di violenza domestica», dice Fosca Nomis, responsabile relazioni istituzionali di Save the Children.
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Il Messaggero