Metro e taxi al Colosseo

Metro e taxi al Colosseo
Non si sente tanto bene ed esce un’ora prima dall’ufficio dove lavora. Alla stazione metro del Colosseo, però, il convoglio che dovrebbe portarla in breve tempo a casa,...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Non si sente tanto bene ed esce un’ora prima dall’ufficio dove lavora. Alla stazione metro del Colosseo, però, il convoglio che dovrebbe portarla in breve tempo a casa, tarda ad arrivare. Perché tarda ad arrivare? Non si sa. Nessuno lo sa. Eccolo finalmente. Ma è pieno zeppo, più che pieno zeppo, impossibile entrarvi.




Aspetta il successivo, che pure tarda ad arrivare e quando arriva ugualmente è pieno zeppo, più che pieno zeppo, impossibile entrarvi. E ne arriva ancora un altro, sempre pieno, troppo pieno, e passano ben quaranta minuti e il mal di testa aumenta e comincia persino una leggera nausea.



Decide di chiamare un taxi. Sale sopra all’aperto e comincia a telefonare. Attenda, prego e via di seguito. Non ci sono mezzi disponibili in zona. Altra telefonata, attenda prego e via di seguito e stessa risposta, altra telefonata e altra telefonata ancora, cinque telefonate e cinque aziende di Taxi danno la stessa risposta negativa.



Come mai al Colosseo non ci sono taxi disponibili? Qualche malizioso dice che al Colosseo i tassisti preferiscono far salire a bordo solo turisti stranieri. Il solito malizioso ne spiega anche la ragione, ma ovviamente sono solo chiacchiere prive di fondamento. Solo chiacchiere. E così, col mal di testa e un po’ di nausea, torna giù.



Arriva il convoglio giusto: c’è un piccolo spazio dove infilarsi, piccolo, stretto, strettissimo. Non c’è aria condizionata, si respira malissimo. Il mal di testa aumenta e anche un po’ la nausea. Arriva finalmente a Rebibbia, dove c’è il padre ad attenderla con la macchina, altrimenti un tratto di strada a piedi, oppure due fermate di autobus, magari pieno zeppo da non potervi entrare... Povera figlia. Vuole andarsene da questa città.



Attilio Doni





Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero