Cassonetto rotto al Quadraretto

Cassonetto rotto al Quadraretto
Al Quadraretto l’Ama fa mobbing ad un secchione. Da cinque mesi in via dei Furi non può svolgere il suo lavoro. Tanta...

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Al Quadraretto l’Ama fa mobbing ad un secchione. Da cinque mesi in via dei Furi non può svolgere il suo lavoro.




Tanta caciara per un secchione verde dell’Ama rotto da cinque mesi e rimasto imperterrito al suo posto in via dei Furi angolo piazza del Quadraretto senza che il contenitore possa esercitare il suo umile ma civile lavoro.



I cittadini vanno da lui per gettare l’immondizia ma trovano il pedale rotto e il manico dello sportello è sudicio e ammaccato che ne impedisce l’apertura se non forzandolo (e chi ce la fa?). A questo punto si getta la spazzatura intorno e così rimane lì in bella mostra tutto il giorno.



Non sappiamo se gli operatori ecologici quando vanno a raccogliere i sacchetti abbiamo mai segnalato che il secchione rimane vuoto e loro devono fare questo (extra) lavoro (evitabile) manuale di raccogliere sacchetto per sacchetto e tutto ciò che è stato sparpagliato per decine di metri; di certo la segnalazione l’hanno fatta i cittadini tramite numero verde Ama ricevendo un bel numero di pratica con l’avvertenza che se entro 15 giorni non viene eseguita la sostituzione di fare reclamo dove ti danno un altro numero con la raccomandazione che se la segnalazione non avesse effetto di richiamare che ti danno un altro bel numero… a questo punto i cittadini esausti e riuniti scrivono al responsabile dell’Ama di zona il sig. Giovanni Savignano che legge ma non risponde.



A distanza di decine di giorni si tenta la fortuna, si riscrive ma il responsabile testardo legge e non risponde nemmeno per cortesia.



A questo punto si scrive alla Susi Fantino, il presidente del VII Municipio che ha anche la delega dell’Ama, e ci dicono dalla sua segreteria che hanno ricevuto la mail ma, passano giorni e nessuna risposta.



Si decide di riprovare ma i giorni passano e il secchione è lì umiliato e offeso vittima del mobbing da ormai cinque mesi!



Angelo Tantaro

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Il Messaggero