Santa Marinella, contestati i project financing per realizzare le opere pubbliche

La passeggiata a Santa Marinella
«L'amministrazione Tidei pensa di uscire dall'emergenza Covid a colpi di privatizzazioni». Lo sostiene la lista di opposizione il Paese che vorrei che si...

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«L'amministrazione Tidei pensa di uscire dall'emergenza Covid a colpi di privatizzazioni». Lo sostiene la lista di opposizione il Paese che vorrei che si scaglia contro la scelta di realizzare opere pubbliche con la procedura del project financing e torna a chiedere la mobilitazione dei cittadini. «Le cosiddette Linee programmatiche per la ricrescita del Paese a seguito dell'emergenza sanitaria Covid-19, presentate dal sindaco in Consiglio comunale, somigliano - affermano i portavoce del movimento - a un volantino promozionale di saldi stagionali. Le prime sei proposte sono altrettanti project financing per la creazione di 3500 loculi al cimitero; per i parcheggi all'ex Fungo; per il progetto di talassoterapia; per modificare l'ex piscina comunale del Triangolone; per la ristrutturazione della Passeggiata a mare. Riteniamo che sia inutile spendere altre parole sul fatto che questi progetti, gli stessi della giunta Bacheca, siano già stati bocciati dai cittadini con manifestazioni e raccolta di firme. A questo punto sembra chiaro che l'unico interesse che muove Pietro Tidei sia quello di portare a termine tali procedure e andarsene a fine mandato, lasciando la città più povera e priva di strumenti per risollevarsi».

Il Paese che vorrei propone quindi una mobilitazione popolare. «A questa mossa dell'amministrazione, la solita degli ultimi 25 anni - afferma il movimento - dovrà corrispondere una reazione convinta della collettività. Dovrà partire un lungo braccio di ferro nel quale le posizioni in campo siano ben definite. Da una parte l'amministrazione, che nelle settimane più dure del contagio, ha mostrato il peggio di sé, organizzando piani a scapito della collettività, senza un'idea per il bene comune o una proposta di servizi; dall'altra, chi in questi due mesi, segregato in casa, non ha fatto altro che sacrifici, senza ricevere in cambio dall'amministrazione nemmeno una parola di conforto, ma solo intimidazioni e ora rischia di vedersi scippato di quel patrimonio pubblico che gli appartiene».
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Il Messaggero