Civitavecchia si riscopre comunità attraverso la musica. E i civitavecchiesi a loro volta scoprono di avere dei concittadini con doti canore spiccate che finora la...
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Un altro che rivitalizza il quartiere, spostandosi a San Liborio, è Luca Carrubba, che la città ha conosciuto durante il festival di San Romolo. Lui invece opta per una scelta diversa: «Mi diletto con piccole sessioni acustiche così da tenermi occupato e tenere compagnia alle famiglie del vicinato. In genere propongo vari pezzi alternando canzoni pop italiane di Rino Gaetano o Toto Cutugno ad esempio, oltre a qualche brano mio per passare in compagnia un'oretta sul balcone. Tante le richieste per un appuntamento ormai fisso in mancanza dell'attività settimanale considerando che la musica sia un'ottima evasione per sfogarsi e unirsi. Nel mio piccolo volevo dare anch'io un contributo di aiuto e sostegno mantenendomi in allenamento». Non è un cantare fine a sé stesso però: «Sono emozionato di aver visto la reazione della gente in questo momento tanto difficile», la conclusione di Carrabba.
Il suo balcone sulla Mediana invece è diventato un vero e proprio palco con annessa diretta social. Erika Spargoli canta quasi tre ore brani italiani e stranieri e «ho scoperto un vicinato che non conoscevo. Certo, arrivano le richieste, ma so anche di qualcuno, in altri quartieri, che ha chiamato la Municipale. È brutto perché ora che si resta chiusi in casa è l'unico modo rimasto per socializzare. Rispetto alle esibizioni classiche, il balcone è un po' stretto però c'è soddisfazione lo stesso». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero