Schiamazzi, grida, musica alta, sonni notturni interrotti da mesi. Ubriachezza, risse, accoltellamenti, danneggiamenti, sporcizia di tutti i tipi, bottiglie rotte, bicchieri...
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DIRITTO ALLLA SICUREZZA
Il comitato si chiama Io vivo al centro (chi ha altri episodi da denunciare può scrivere all'email: iovivoalcentro@libero.it) e ieri ha iniziato a raccogliere firme da presentare in Comune. Denunciano «degrado della qualità della vita a causa della movida dovuta ad alcune attività commerciali alle quali è stato concesso di appropriarsi del suolo pubblico dietro il pagamento di una modesta tassa di occupazione. Abbiamo perso il diritto al sonno, al riposo, alla sicurezza, alla salute, all'igiene e alla pulizia pubblica recita il documento - e a utilizzare piazze della nostra città, occupate perennemente da attrezzature private spesso inutilizzate di giorno e che degradano il decoro urbano e che la notte eccedono gli spazi loro assegnati». Proponendo il cambiamento di alcune regole comunali ora in vigore, il documento chiede videosorveglianza, controlli congiunti notturni di forze di polizia e vigili urbani, che venga restituita loro serenità.
LA CITTADINA CONSIGLIERA
Doppiamente coinvolta, come residente di piazza Leandra e come consigliera comunale, Fabiana Attig ha dichiarato di aver accolto la richiesta del Comitato e di voler portare la questione in commissione commercio, che presiede: «Io abito qui e subisco molti disagi per questa situazione. Credo sia davvero necessario nel weekend, quando la zona diventa più calda, un accordo con tutte le forze dell'ordine, Comune e Prefettura per un intenso pattugliamento a presidio dell'area tutta, fino a piazza Calamatta. Servono varchi elettronici e videosorveglianza durante la notte e poi, di mattina, che la zona sia debitamente ripulita». «I vigili dovrebbero intervenire più spesso di giorno e di notte, mentre adesso, dopo le 20, questa piazza diventa terra di nessuno» dice, preoccupato, anche un residente storico, Tarcisio De Paolis, proprietario dell'appartamento che custodisce i dipinti replica della stanza di Eliodoro affrescata da Raffaello tra il 1511 e il 1514.
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Il Messaggero