Movida, i residenti di piazza Leandra esasperati: <Sporcizia urla e degrado, qui non si vive più>

La movida a piazza Leandra, i residenti esasperati:
Schiamazzi, grida, musica alta, sonni notturni interrotti da mesi. Ubriachezza, risse, accoltellamenti, danneggiamenti, sporcizia di tutti i tipi, bottiglie rotte, bicchieri...

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Schiamazzi, grida, musica alta, sonni notturni interrotti da mesi. Ubriachezza, risse, accoltellamenti, danneggiamenti, sporcizia di tutti i tipi, bottiglie rotte, bicchieri abbandonati, muri imbrattati. Illuminazione pubblica carente e macchine parcheggiate ovunque, in una zona, quella tra via dell'Olmo, via Pietro Manzi e piazza Leandra, che sarebbe pedonale. Vasi di piante (messi dagli stessi residenti per strappare disperatamente un po' di privacy davanti ai rispettivi usci) rubati o distrutti, campanelli bruciati o minacciosamente suonati come vendetta dopo essere stati ripresi, dalla finestra, per comportamenti irrispettosi. Esasperati, avviliti per l'inefficacia di soluzioni dettate dal buon senso per arginare momenti critici individualmente vissuti (ognuno ha un proprio racconto dell'orrore) in uno dei tanti fine settimana dei mesi passati, circa mille residenti, tra cui quelli di tutti i numeri civici di piazza Leandra, via dell'Olmo e via Manzi, hanno deciso di reagire all'onda di maleducazione anomala di un certo tipo di movida che li opprime da tempo. E hanno costituito un comitato per cercare aiuto non solo nelle forze dell'ordine, chiamate più volte invano, nel cuore della notte, affinché tempestivamente li liberassero da una sorta di reclusione nella quale erano costretti, a casa propria, oppressi da avventori, spesso giovanissimi, resi agitati da troppo alcool.

DIRITTO ALLLA SICUREZZA
Il comitato si chiama Io vivo al centro (chi ha altri episodi da denunciare può scrivere all'email: iovivoalcentro@libero.it) e ieri ha iniziato a raccogliere firme da presentare in Comune. Denunciano «degrado della qualità della vita a causa della movida dovuta ad alcune attività commerciali alle quali è stato concesso di appropriarsi del suolo pubblico dietro il pagamento di una modesta tassa di occupazione. Abbiamo perso il diritto al sonno, al riposo, alla sicurezza, alla salute, all'igiene e alla pulizia pubblica recita il documento - e a utilizzare piazze della nostra città, occupate perennemente da attrezzature private spesso inutilizzate di giorno e che degradano il decoro urbano e che la notte eccedono gli spazi loro assegnati». Proponendo il cambiamento di alcune regole comunali ora in vigore, il documento chiede videosorveglianza, controlli congiunti notturni di forze di polizia e vigili urbani, che venga restituita loro serenità.
LA CITTADINA CONSIGLIERA

Doppiamente coinvolta, come residente di piazza Leandra e come consigliera comunale, Fabiana Attig ha dichiarato di aver accolto la richiesta del Comitato e di voler portare la questione in commissione commercio, che presiede: «Io abito qui e subisco molti disagi per questa situazione. Credo sia davvero necessario nel weekend, quando la zona diventa più calda, un accordo con tutte le forze dell'ordine, Comune e Prefettura per un intenso pattugliamento a presidio dell'area tutta, fino a piazza Calamatta. Servono varchi elettronici e videosorveglianza durante la notte e poi, di mattina, che la zona sia debitamente ripulita». «I vigili dovrebbero intervenire più spesso di giorno e di notte, mentre adesso, dopo le 20, questa piazza diventa terra di nessuno» dice, preoccupato, anche un residente storico, Tarcisio De Paolis, proprietario dell'appartamento che custodisce i dipinti replica della stanza di Eliodoro affrescata da Raffaello tra il 1511 e il 1514.
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Il Messaggero