Stava litigando furiosamente con il padre e la madre, ma non contenta, quando sono arrivati gli addetti del 118, chiamati dagli stessi genitori, prima si è chiusa in camera...
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E' accaduto l'altro giorno in un'abitazione del centro di Civitavecchia. Gli agenti del Commissariato, diretti dal vice questore Paolo Guiso, sono intervenuti proprio in seguito alla richiesta di ausilio effettuata dal personale del 118. Quando questi ultimi sono arrivati nella casa della giovane, chiamati appunto dai genitori preoccupati per il fatto che la figlia era rincasata particolarmente agitata e aggressiva, l'hanno trovata che discuteva animatamente con la madre e il padre. Alla vista dei sanitari, però, la giovane, invece di calmarsi, per sottrarsi alle cure mediche ha cominciato a colpirli con pugli e calci. Poi ha afferrato un coltello da cucina e si è rinchiusa nella sua camera. Il personale del 118 è però riuscito a raggiungerla e a quel punto la giovane, sempre in preda a una crisi di nervi, ha brandito il coltello contro gli addetti del 118, opponendosi al loro intervento.
E' stato a quel punto che il medico presente nell'abitazione ha telefonato al 113 chiedendo l'aiuto della Polizia. Gli agenti, una volta giunti nell'appartamento, sono riusciti a disarmare la ragazza, permettendo finalmente ai sanitari di prestarle le cure mediche necessarie. La ventiquattrenne è stata poi trasportata all'ospedale San Paolo e ricoverata, ma nel frattempo è anche stata denunciata per oltraggio, resistenza e minacce a pubblico ufficiale.
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Il Messaggero