Civitavecchia, la nuova differenziata calibrata sulle esigenze del territorio cittadino

Civitavecchia, la nuova differenziata calibrata sulle esigenze del territorio cittadino
Come cambierà il servizio di raccolta dei rifiuti? E' una domanda che i civitavecchiesi si fanno da giorni. Da quando, cioè, la giunta ha deliberato che da...

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Come cambierà il servizio di raccolta dei rifiuti? E' una domanda che i civitavecchiesi si fanno da giorni. Da quando, cioè, la giunta ha deliberato che da luglio, nella zona 2 della città, sparirà il porta a porta. I tempi, probabilmente, non saranno quelli indicati, anche perché chi si sta occupando di riorganizzare il servizio ha dovrà presentare entro fie luglio il progetto che poi dovrà essere sottoposto al vaglio di commissione Ambiente e Consiglio comunale. Il presidente di Csp Antonio Carbone ha infatti affidato a un consulente esterno, l'ingegnere ambientale Francesco Girardi (presidente della municipalizzata di Tivoli) il compito di rivedere il servizio. E l'esperto si è subito messo al lavoro. In questi giorni ha ultimato lo studio delle prestazioni dell'azienda, dalla quale sarebbero emerse almeno due criticità: l'elevato costo della Tari, pari a 14 milioni annui; un calo di ben 10 punti percentuali della differenziata, che in questi ultimi mesi si è attestata al 60%. Riduzione che sarebbe da ricercare, secondo Girardi, nell'unicità del sistema applicato, ossia la raccolta domiciliare, esteso a un contesto abitativo troppo eterogeneo.

CITTADINI PROTAGONISTI
Ed proprio da queste due anomalie che il manager vuole partire per riorganizzare il servizio. «I cittadini saranno i protagonisti di una rivoluzione dolce - dice - che li vedrà coinvolti in un sistema più facilmente gestibile e adattato sulle diverse esigenze dei contesti abitativi». Altre indicazioni, per ora, Girardi non ne dà. Di certo, non torneranno i cassonetti stradali perché, afferma, «sarebbero il fallimento della raccolta differenziata. Entro luglio, ma spero anche prima, consegnerò l'elaborato completo. Per il momento è stata conclusa la prima fase di studio, quella che riguarda l'attuale situazione dell'azienda, ora si passa allo step successivo». Step che sarà animato dai principi di mantenere il servizio pubblico; trovare nuove vie di efficientamento e razionalizzazione delle risorse; coinvolgere l'utenza nel processo per aumentare la percentuale di materiali differenziati. Quindi, generare risorse capaci di sostenere economicamente la società.
IL MODELLO TIVOLI

Su cosa fare a Civitavecchia, l'esperto sembra avere le idee chiare e un bagaglio di esperienza, fatta sul campo, dalla quale poter attingere. Girardi, laureato in Ingegneria dell'ambiente e del territorio, dal 2014 dirige la società pubblica di servizi del comune di Tivoli e ha rivoluzionato il servizio di igiene urbana, arrivando al 77% di rifiuti differenziati e abbassando la Tari del 20%. Il modello Tivoli prevede il sistema porta a porta, ma accompagnato da una serie di servizi satellite ed ecostazioni nonché da benefit e incentivi per i cittadini virtuosi. Per quanto riguarda Civitavecchia, probabilmente verrà previsto un sistema diverso o misto che, sottolinea Girardi, «sarà calibrato sulle specifiche esigenze dei diversi agglomerati abitativi che formano il territorio cittadino». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero