Come cambierà il servizio di raccolta dei rifiuti? E' una domanda che i civitavecchiesi si fanno da giorni. Da quando, cioè, la giunta ha deliberato che da...
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CITTADINI PROTAGONISTI
Ed proprio da queste due anomalie che il manager vuole partire per riorganizzare il servizio. «I cittadini saranno i protagonisti di una rivoluzione dolce - dice - che li vedrà coinvolti in un sistema più facilmente gestibile e adattato sulle diverse esigenze dei contesti abitativi». Altre indicazioni, per ora, Girardi non ne dà. Di certo, non torneranno i cassonetti stradali perché, afferma, «sarebbero il fallimento della raccolta differenziata. Entro luglio, ma spero anche prima, consegnerò l'elaborato completo. Per il momento è stata conclusa la prima fase di studio, quella che riguarda l'attuale situazione dell'azienda, ora si passa allo step successivo». Step che sarà animato dai principi di mantenere il servizio pubblico; trovare nuove vie di efficientamento e razionalizzazione delle risorse; coinvolgere l'utenza nel processo per aumentare la percentuale di materiali differenziati. Quindi, generare risorse capaci di sostenere economicamente la società.
IL MODELLO TIVOLI
Su cosa fare a Civitavecchia, l'esperto sembra avere le idee chiare e un bagaglio di esperienza, fatta sul campo, dalla quale poter attingere. Girardi, laureato in Ingegneria dell'ambiente e del territorio, dal 2014 dirige la società pubblica di servizi del comune di Tivoli e ha rivoluzionato il servizio di igiene urbana, arrivando al 77% di rifiuti differenziati e abbassando la Tari del 20%. Il modello Tivoli prevede il sistema porta a porta, ma accompagnato da una serie di servizi satellite ed ecostazioni nonché da benefit e incentivi per i cittadini virtuosi. Per quanto riguarda Civitavecchia, probabilmente verrà previsto un sistema diverso o misto che, sottolinea Girardi, «sarà calibrato sulle specifiche esigenze dei diversi agglomerati abitativi che formano il territorio cittadino». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero