Civitavecchia-Roma, i pendolari evitano il sovraffollamento via chat

Civitavecchia-Roma, i pendolari evitano il sovraffollamento via chat
Tolto il treno, almeno nei giorni feriali, numero 12235 Civitavecchia - Roma delle 8.01. La decisione non è ancora confermata per quanto riguarda i giorni festivi, ma da...

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Tolto il treno, almeno nei giorni feriali, numero 12235 Civitavecchia - Roma delle 8.01. La decisione non è ancora confermata per quanto riguarda i giorni festivi, ma da quando è stato ridisegnato l’orario il servizio non è stato più effettuato. Il motivo è da ricercare nella gestione dei convogli della Toscana: infatti manca il materiale rotabile. Questa l’ultima modifica che riguarda la Fl5.


Ma come fanno i pendolari a sapere se il treno che aspettano passerà oppure no, se non possono usare Infortreno? Ci si industria in questo periodo di “quarantena nazionale”, e così i pendolari hanno deciso di fare man bassa di tecnologia. Ed ecco che le comunicazioni passano tutte via social in modo da evitare di affollarne uno o di mancare il successivo. “Il Pisa parte regolarmente ma è stracolmo, c’è il Civitavecchia subito dopo” una delle frasi ricorrenti che girano nelle chat. E il sistema sembra funzionare, visto che il sovraffollamento pare attenuarsi di ora in ora.

Alcuni problemi tuttavia restano e sono tutt’altro che superficiali. Intanto il materiale rotabile, ancora insufficiente: il numero di carrozze per convoglio è stato ridotto. E poi la calca che si forma lungo i binari tanto che la questione è stata sollecitata anche dal Comitato Pendolari: “Abbiamo chiesto a Trenitalia di tollerare qualche mezzo minuto in più nell'incarrozzamento – spiega il presidente Andrea Ricci – così da consentire alle persone, soprattutto nelle stazioni con marciapiedi stretti, di disporsi su tutta la lunghezza. In questo modo si evita la calca di fronte alle porte oltre che una distribuzione migliore delle persone all’interno delle carrozze”. Ricci comunque invita a usare le chat per aggiornarsi continuamente proprio per essere sicuri di salire sul treno giusto senza trovarlo stracolmo. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero