Forno crematorio di Civitavecchia, tolto il limite delle cremazioni

Forno crematorio di Civitavecchia, tolto il limite delle cremazioni
Il Consiglio di Stato da ragione all’Altair, il Comune di Civitavecchia cerca la talpa del Pincio. E’ arrivata l’attesa ordinanza sul ricorso in appello...

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Il Consiglio di Stato da ragione all’Altair, il Comune di Civitavecchia cerca la talpa del Pincio. E’ arrivata l’attesa ordinanza sul ricorso in appello presentato dalla società Altair, che gestisce il servizio di cremazione al Cimitero Nuovo di via Braccianese Claudia, contro le prescrizioni imposte dall’allora amministrazione 5 stelle. Il documento stabilisce che l’accoglimento del ricorso riguarda il numero di cremazioni annue, come è noto oggi ferme a 2080 secondo le stesse disposizioni. Era il punto cruciale, quello che interessava maggiormente alla ditta di Domodossola. Ma ieri l’amministrazione comunale si è affrettata a convocare una conferenza stampa all’aula Cutuli per denunciare un episodio che secondo il sindaco Ernesto Tedesco, “coadiuvato” durante il meeting dal vice sindaco Massimiliano Grasso, dall’assessore all’ambiente Manuel Magliani e dai consiglieri comunali Giancarlo Frascarelli e Mirko Mecozzi, ha giocato un ruolo decisivo nel giudizio del Consiglio di Stato: “C’è una relazione del responsabile del procedimento del Comune, depositata il 6 febbraio di quest’anno – racconta il primo cittadino – che è uscita da qui senza protocollazione non si sa bene come e perché. Un documento nel quale non si registrano impedimenti all’aumento delle cremazioni, ma che era una semplice valutazione fatta, senza che poi ne volessimo dare un seguito amministrativo o politico. La linea della nostra amministrazione infatti era ed è quella di dare continuità alle prescrizioni imposte dalla precedente Giunta. Abbiamo convocato i Carabinieri in Comune e abbiamo già fatto una denuncia”.
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Il Messaggero