Coronavirus, <attenzione massima al porto e in città>

Tre turisti asiatici scesi dalla nave da crociera con le mascherine (foto Giobbi)
Resta alta la guardia anche a Civitavecchia per il rischio contagio del Coronavirus. Un'attenzione alta e non potrebbe essere diversamente nel primo porto d'Italia per...

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Resta alta la guardia anche a Civitavecchia per il rischio contagio del Coronavirus. Un'attenzione alta e non potrebbe essere diversamente nel primo porto d'Italia per transito di croceristi. «Il Comune ha ribadito ieri il sindaco Ernesto Tedesco, come responsabile della sicurezza e della salute della città - segue con attenzione costante il tema, col quale dovremo del resto convivere a lungo, visto che il Governo ha proclamato l'emergenza sanitaria per sei mesi. C'è sinergia tra i vari attori che sul territorio si occupano di salute, prevenzione ed emergenza e non abbiamo nessuna indicazione che possa giustificare alcuna preoccupazione, questo è importante sottolinearlo. Ma, ripeto, l'attenzione dell'amministrazione è e continuerà a essere massima».

PROCEDURE CODIFICATE
Dunque, dopo la mancata informazione al Comune del passeggero della Msc Grandiosa che domenica è stato ricoverato per una polmonite (gli esami hanno escluso il Coronavirus) allo Spallanzani di Roma, ieri il clima a palazzo del Pincio era più disteso. Già oggi, nonostante febbraio non sia uno tra i mesi più gettonati per le crociere nel Mediterraneo, nello scalo attraccherà un'altra nave della Msc, la Opera, non un modello di ultima generazione, ma che dopo le operazioni di restyling del 2015 ospita oltre 2.600 passeggeri e più di 700 membri di equipaggio. Anche per la Msc Opera, così come accadrà per tutte le navi che attraccheranno in futuro a Civitavecchia, verranno attuate le nuove misure di sicurezza previste nel protocollo sanitario in vigore dal 3 febbraio e disposto dal Comitato operativo della Protezione civile nazionale guidato da Angelo Borrelli. Il protocollo prevede che a tutte le navi in transito nei porti italiani, sia quelle mercantili che quelle da crociera, viene estesa la procedura di libera pratica sanitaria prevista per le imbarcazioni extra Ue. In sostanza, i medici potranno salire a bordo delle navi per fare analisi ed esami sia se da bordo verranno segnalati casi sospetti, sia agendo autonomamente, su disposizione delle Asl. «Queste misure verranno applicate nel caso in cui a bordo di una nave si presentasse un passeggero con una sintomatologia tale da far pensare a un caso sospetto di coronavirus - si legge nella nota ufficiale di Borrelli - anche alle navi provenienti dall'Unione europea. Al momento non riteniamo necessario applicare misure che portino a rimodulazioni di Schengen perché la situazione nel nostro Paese, richiede attenzione ma senza panico». Parole che ricalcano la posizione assunta anche dal sindaco Tedesco, la cui posizione ferma nel non far scendere i passeggeri della Grandiosa fino all'esito delle analisi sui due croceristi cinesi, è stato poi adottata a livello nazionale.
L'INIZIATIVA DELLA CLIA

Intanto sono le stesse compagnie a essere corse ai ripari sospendendo le crociere a rischio. E' la Federazione internazionale delle compagnie di crociera (Clia) ad annunciare che sulle navi da turismo non saranno più ammessi passeggeri che siano stati di recente in Cina. «I membri del Clia (Cruise lines international association) hanno sospeso le crociere dalla Cina continentale e non ammetteranno a bordo alcuna persona - ospite o membro dell'equipaggio - che abbia viaggiato nella Cina continentale negli ultimi 14 giorni».
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Il Messaggero