Bancarotta Privilege, sarà battaglia in Tribunale

Il cantiere della ex Privilege, oggi inizia il processo per bancarotta (Foto Giobbi)
Inizia oggi uno dei processi legati ad una vicenda di cui si è discusso per anni e che, per certi versi, fa ancora discutere: il caso Privilege. Sul banco degli imputati 14...

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Inizia oggi uno dei processi legati ad una vicenda di cui si è discusso per anni e che, per certi versi, fa ancora discutere: il caso Privilege. Sul banco degli imputati 14 soggetti, tra persone fisiche e società. Su tutti gli ex amministratori della società che avrebbe dovuto realizzare il mega yacht P430, ridotto invece oggi a poco più di una carcassa di ferro che ancora campeggia alla Mattonara. Bancarotta fraudolenta, questa l'accusa ipotizzata dalla coppia di pubblici ministeri Mirko Piloni ed Allegra Migliorini, che insieme hanno condotto l'indagine. Imputato principale, Mario La Via, amministratore delegato della società all'epoca dei fatti, difeso dall'avvocato Pierluigi Bianchini, accusato di aver distratto fondi per centinaia di milioni di euro facendoli confluire su conti correnti riconducibili a se stesso.

Un processo che si annuncia lungo e complicato, che vedrà protagonisti alcuni tra i nomi più noti dell'avvocatura nazionale, come Franco Coppi e Giulia Bongiorno, che assistono la società Pricewaterhause. O come l'avvocato Gianluca Tognozzi, legale di Antonio Battista, ex segretario del cda Privilege. Un procedimento nato dal fallimento del gruppo imprenditoriale, deciso dal Tribunale di Civitavecchia il 22 giugno del 2015 e poi confermato due anni più tardi, dopo il rigetto del reclamo presentato dai legali della società. Anche quella sentenza fece molto discutere, soprattutto dopo che la curatela fallimentare aveva evidenziato come La Via depositò tutta una serie di garanzie per dimostrare di avere a disposizione gli 85 milioni di euro necessari a salvare la Privilege Yard evitando il fallimento. Tutto, secondo quanto scritto dalla stessa curatela, depositato all'udienza del 17 giugno 2015. Cinque giorni dopo venne invece dichiarato il fallimento. Quello è stato l'inizio della fine per Privilege, perché arrivò prima il fallimento e poi l'arresto per bancarotta di La Via e l'indagine nei confronti degli altri 13 soggetti, da cui il processo che prende il via oggi.
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Il Messaggero