Entra nel vivo l’operazione mutui verdi targati Ue. In Italia nove banche si preparano a lanciare sul mercato un nuovo tipo di finanziamento creato su misura per comprare e...
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Il tutto grazie alla definizione comune di mutuo green arrivata al termine della fase pilota aperta a giugno con il contributo di 84 enti, fra imprese e istituzioni internazionali: sono finanziati gli interventi di ristrutturazione che migliorano di almeno il 30 per cento le prestazioni energetiche precedenti o le nuove costruzioni a impatto zero. L’iniziativa vale anche per gli edifici commercialie pubblici.
La componente energetica rientra nella valutazione del credito con un sistema a semaforo, con la scala di valori da rosso a verde per i vari profili dell’efficientamento. Quali i vantaggi? Interessi più bassi o un maggior loan to value, il rapporto tra la somma del prestito e il bene che il finanziato mette agaranzia. Ma anche un tasso variabile che scende progressivamente, man mano che nei locali avanzano i lavori per isolare meglio gli ambienti, sostituire vecchi sistemi di riscaldamento o aumentare l’indipendenza energetica con l’installazione di pannelli solari.
Si punta a un prodotto finanziario che può essere acquistato anche da famiglie a basso reddito, grazie alla combinazione di vari incentivi e la cessione del credito fiscale a intermediari finanziari. «Il progetto vuole rendere più conveniente per le famiglie italiane ristrutturare le proprie case sia per fini energetici che antisismici », spiega Luca Bertalot, segretario generale Emf-Ecbc. Insomma, un pacchetto verde chiavi in mano.
L’operazione EeMap ha un effetto win-win: conviene ai proprietari delle case smart, che riducono i consumi risparmiando sulle bollette, e alle banche, perché più è alta l’etichetta energetica dell’immobile, minori sono i rischi di insolvenza del cliente.
E’ uno studio condotto dall’Università Ca’ Foscari di Venezia su 350 mila mutui italiani a dimostrare che esiste una relazione fra il patrimonio edilizio green e la solvibilità dei finanziamenti: l’analisi è realizzata a livello regionale a partire dall’ammontare delle detrazioni concesse sulle spese per il rinnovamento energetico.
Tutto nasce dall’Ape, l’attestato di prestazione energetica obbligatorio per la compravendita e la locazione degli immobili: tredici regioni su venti dispongono di banche dati cui accedere per visualizzare le informazioni sulle caratteristiche tecniche delle abitazioni certificate da esperti accreditati.
E nei territori dove è maggiore il tasso di efficienza energetica - spiegano all’ateneo partner del progetto - più basso risulta il numerodei prestiti insoluti.
L’investimento nell’abitazione eco-compatibile, infatti, aiuta il proprietario a liberare liquidità, riducendola svalutazione dell’immobile a lungo termine e dunque il rischio di credito della banca. La casa ristrutturata che sale dalla classe energetica “E” alla “B” può far risparmiare fino a 24 mila euro nei successivi trent’anni. E con il maggior rendimento energetico il valore della proprietà aumenta come se si aggiungessero dieci-quindici metri quadrati alla superficie dei locali.
Insomma: l’Europa aiuta le banche ma la clientela deve vedere i vantaggi in termini di tassi o di strumenti per migliorare le prestazioni energetiche dell’immobile.
La definizione di mutuo verde è stata annunciata a dicembre durante la conferenza mondiale sul clima dell’Onu a Katowice, in Polonia.
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Il Messaggero