Studiare costa caro, fatica ma anche denari. Studiare "fuori sede" ovviamente costa ancora di più. Non si ferma infatti, secondo un'indagine di "Solo...
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Le stanze singole. Con un canone medio di 575 euro mensili, Milano si conferma la città italiana dove si paga di più per affittare una stanza singola. I prezzi diventano più abbordabili a Roma (399 euro/mese), nonostante i canoni siano cresciuti di circa 20 euro. Gli universitari a Torino pagano circa 360 euro al mese per una camera, 73 in più rispetto allo scorso anno. A seguire Firenze (358 euro), dove l'esborso mensile è cresciuto di circa 40 euro, e Bologna (350), invariata rispetto allo scorso anno. I canoni di locazione presentano una certa dinamicità anche a Padova (335 euro /mese, con prezzi in crescita di 35 euro), Genova, Pavia (300 euro ciascuna), dove l'aumento è compreso tra i 50 e i 75 euro. Le quotazioni delle singole sono più a «misura» delle tasche degli studenti a Siena (300 euro), che si conferma sugli stessi livelli dell'anno scorso. Ci sono anche città dove i prezzi sono diminuiti: Napoli (283 euro in meda con una riduzione rispetto allo scorso anno del 19%; Parma (275), con prezzi in diminuzione di circa il 12%; Bari (230 euro, -6%) ; Pescara (225 euro, -6%). La città universitaria più economica per quantop riguarda gli alloggi è Perugia: 200 euro, con canoni stabili rispetto allo scorso anno.
I prezzi mensili delle stanze doppie sono cresciuti mediamente di 14 euro (+7%), con il capoluogo meneghino (+11%) che anche in questo caso è in cima alla classifica delle città più care d'Italia: 395 euro/mese a persona per un posto letto in doppia. Quotazioni più basse di un terzo a Bologna e Rimini (270 euro ciascuna), dove i canoni per questa tipologia di camere sono più alti che a Roma (258 euro/mese, +5% rispetto al 2018). Solo Affitti rileva prezzi in crescita anche a Torino (+2%), Firenze (+7%) e Padova (+25%), dove un universitario alla ricerca di un posto letto in stanza doppia paga circa 250 euro.
«I contratti agevolati - aggiunge Isabella Tulipano - sono largamente utilizzati nelle diverse forme del 'canone concordato 3+2', del 'contratto a studenti universitari fuori sedè, e del 'transitoriò. Questi strumenti sono scelti nell'83,6% dei casi perché a fronte dell'applicazione di prezzi di affitto calmierati, i padroni di casa beneficiano di una tassazione più conveniente: cedolare secca al 10%, invece del 21%, e aliquota IMU ridotta del 25%». I contratti agevolati trovano larga applicazione soprattutto nelle città dove gli accordi territoriali tra comune e associazioni di proprietari e inquilini sono stati aggiornati di recente o risultino comunque sufficientemente allineati ai valori di mercato degli affitti, come ad esempio a Roma, Firenze e Napoli (93% ognuno). La percentuale di utilizzo dei contratti a canone calmierato è praticamente totale a Genova, Modena, Pavia e Rimini.
Le preferenze degli studenti.
Il Messaggero