Turismo in Qatar: che cosa l'Italia potrebbe copiare

Turismo in Qatar: che cosa l'Italia potrebbe copiare
Noi abbiamo le spiagge. Il Colosseo. Il Vaticano. Venezia. Firenze....

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Noi abbiamo le spiagge. Il Colosseo. Il Vaticano. Venezia. Firenze. La costiera amalfitana. I templi di Agrigento. A Doha hanno un cantiere a cielo aperto. Eppure...Eppure comincia a diventare una meta turistica, nonostante il mare non sia quello delle Maldive e nonostante le critiche avanzate dall'amica (fino a un certo punto) Gran Bretagna. Il britannico Guardian ha rivelato le dure condizioni di lavoro cui sono sottoposti gli immigrati che stanno costruendo la nuova Doha. Vi sono un sacco di immigrati, infatti: cingalesi, filippini, africani, indonesiani ma c'è anche una numerosa comunità di manager e professionisti occidentali, il che rende Doha più interessante e internazionale di tante nostre città: essendo il Qatar un posto dove tutti sperano di fare affari, calano qui dalla Norvegia e dall'Italia, dall'Australia e dalla Gran Bretagna e, come in tutto il Medio Oriente, ovviamente anche dal vicino Libano. Nei giorni di festa, poi, arriva l'ondata saudita. Uomini e soprattutto giovani donne che in Qatar possono sentirsi più liberi almeno nel week end. In questa Pasqua, gli expat si ritrovano sulle spiagge di un paio di hotel a cinque stelle: sono manager, o piloti ex Alitalia passati a Qatar Airways, o ingegneri delle imprese di costruzioni, settore che qui non conosce crisi perchè tutto è praticamente un cantiere. Gli expat hanno famiglie, mogli, mariti, molti bambini e i lussuosi hotel nei quali convergono nei giorni di festa organizzano un accurato servizio di accoglienza per le decine di piccoli ospiti. Non uno scivolo e un'altalena: veri giochi, baby sitter, spazi dedicati. Una roba seria. Assicurarsi le famiglie con bambini consente all'hotel di raddoppiare (come minimo) i consumi della giornata. Garantire ai genitori che i figli si divertano, significa vederli tornare. Fornire un servizio accurato, consente infine che anche gli ospiti senza bambini non siano disturbati dai numerosi (ma ben organizzati) infanti. Il relax per famiglie è uno degli aspetti su cui sta puntando il turismo qatarino. Ma non è il solo. La chiave di quello che promette di essere un successo è il lusso accessibile. Puoi affittare l'ultimo modello di una berlina tedesca con autista a 100 euro al giorno. Cenare al ristorante siriano del souk con venti dollari a persona (alcol escluso: nel souk gli alcolici non sono ammessi), fare una sessione di yoga di buon livello o imparare a ballare la danza del ventre senza spendere una fortuna. A differenza di altri Paesi vicini, qui anche il turista che voglia visitare un museo o ascoltare jazz al massimo livello trova un'offerta di sicuro interesse. Il sole è una garanzia e una settimana a cinque stelle costa meno di un week end lungo in un hotel italiano di medio livello. Capito perchè il nostro turismo deve darsi una svegliata? A Pasqua gli italiani andavano in riviera, in costiera, aprivano le case al mare, insomma, e inauguravano la stagione alberghiera. Oggi con sei ore di aereo e la certezza di non trovare pioggia, stanno sperimentando mete che prima non erano nemmeno sul radar. Anche per il turismo tra poco avremo un competitor in più.
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Il Messaggero