Tempo di esami, ma se uno studente vive a Testaccio...

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Tempo di esami. Per gli studenti delle medie, alle prese con le ultime interrogazioni. E per gli universitari. Penso a loro mentre dalla piazza di Santa Maria Ausiliatrice...

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Tempo di esami. Per gli studenti delle medie, alle prese con le ultime interrogazioni. E per gli universitari. Penso a loro mentre dalla piazza di Santa Maria Ausiliatrice arrivano a tutto decibel le note delle canzoni di Renato Zero, interpretate peraltro molto professionalmente sul palco allestito nei giardini che fronteggiano la chiesa. Si dirà: vuoi privare gli abitanti del quartiere di un onesto svago in una tiepida serata di maggio? Me ne guardo bene. Eppure non posso fare a meno di mettermi nei panni di qualche studente che, proprio in queste sere, deve ancora stare sui libri. Come farà, col concerto che arriva nelle case anche se metti i tappi? E chi si è portato del lavoro da finire stasera sul tavolo in cucina? Cavoli suoi. A Testaccio si fa musica. Prevedo l'obiezione. Per gli abitanti del quartiere stare in piazza è un momento di relax e socialità. Giusto: ma non si potrebbe limitarlo al solo agosto e adesso inventarsi qualche altra cosa? Teatro all'aperto, per dire. Meno rumoroso e anche meno aderente all'iconografia dell'Italia anni '50, pizza e mandolino. Siamo fermi a questo, da decenni e in fondo, è la metafora di Roma. Bancarelle sul Lungotevere, canzonette in piazza.
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Il Messaggero