Stellantis viaggia a gonfie vele: calano le vendite (-12%), crecono gli utili (+12%). Boom in Nord America che rappresenta la metà del business

Tavares con l'Alfa Romeo Tonale
In netto miglioramento, in linea con il business automotive, la trimestrale di Stellantis. Positiva quella di Leonardo.  Rilevanti le cifre della multinazionale di...

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In netto miglioramento, in linea con il business automotive, la trimestrale di Stellantis. Positiva quella di Leonardo.  Rilevanti le cifre della multinazionale di mobilità italo-franco-americana. I ricavi netti sono arrivati a 41,5 miliardi, in crescita del 12% rispetto ai 37 dello stesso periodo del 2021. In calo, invece, della stessa percentuale, le vendite che si sono attestate a 1.374.000 unità. Essendo il perimetro rimasto più o meno invariato è evidente che è molto migliorata la qualità delle vendite, soprattutto in Europa. Il calo dei volumi nel nostro continente per migliorare i margini ha spostato il baricentro del colosso dall’altra parte dell’Atlantico: il Nord America da solo rappresenta la metà del business (20,6 miliardi di euro su un totale di 41,5), con un eccellente miglioramento nel trimestre di quasi 5 miliardi.

L’Europa, invece, che lo scorso anno rappresentava la prima area geografica in termini di ricavi è scesa da 16 miliardi a 14,2, sacrificando oltre 200 mila vetture (il vecchio continente resta in testa per volumi, 620 mila esemplari contro 480 mila dell’America settentrionale). Stabile la parte asiatica, ma con un fatturato irrilevante che non arriva al miliardo in 3 mesi. Comprensibile che i riflettori di Carlos Tavares siano puntati con grande interesse su Usa, Canada e Messico. L’azienda guidata da Alessandro Profumo ha chiuso i conti a marzo registrando un utile netto di 74 milioni rispetto al rosso di 2 milioni delle stesso periodo del 2021. Grazie alla buona performance della divisione elicotteri e l’aumento di produzione di quella velivoli i ricavi sono aumentati dell’8% superando quota 3 miliardi con un risultato operativo Ebitda cresciuto del 39% a 132 milioni.

L’incremento c’è stato in tutti i settori del business. Il “free cash flow” resta negativo (1.080 milioni), in netto miglioramento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (1.422 milioni). Gli ordini, pari a 3.789 milioni, sono cresciuti del 10,8%, portando il portafoglio totale a 36.278 milioni, l’equivalente di due anni e mezzo di produzione. È cresciuto l’indebitamento del 3,2%, arrivando a 4.788 milioni con l’acquisto della partecipazione del 25,1% della società tedesca Hensoldt per 606 milioni. Con la buona salute del comparto confermati i target per l’anno in corso: ricavi fra i 14,5 e 15 miliardi, Ebitda fra 1.180 e 1.220 milioni.

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Il Messaggero