Sollevazione contro la strage  dei delfini in Giappone

Sollevazione contro la strage  dei delfini in Giappone
Nella mitologia greca, quale animale sacro, veniva spesso raffigurato con un essere divino sul dorso, strettamente connesso al culto di Apollo. Anche negli affreschi dell’antica...

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Nella mitologia greca, quale animale sacro, veniva spesso raffigurato con un essere divino sul dorso, strettamente connesso al culto di Apollo. Anche negli affreschi dell’antica Cnosso, scoperti da Arthur Evans, il delfino è una costante colorata e magica, che richiama alla grande madre e al ricordo dei defunti. La moderna zoologia riconosce, a questo mammifero marino, l’intelligenza superiore che gli viene assegnata dal senso comune. Per questo stranisce, e suscita indignazione, la notizia dell’avvenuta “mattanza” di delfini in Giappone, evento tradizionale e a cadenza annuale nella baia di Taiji. I nipponici, già accusati dagli ambientalisti di cacciare balene illegalmente con la scusa della ricerca scientifica - cetacei che poi finiscono inevitabilmente per essere venduti e cucinati sotto forma di varie prelibatezze - finiscono nuovamente sul banco dei “cattivi”.

La Sea Shepherd Conservation Society, organizzazione ambientalista particolarmente agguerrita, riferisce che centinaia di delfini sono stati spinti nella baia e uccisi, in un’acqua rapidamente divenuta color sangue. Tra le “vittime”, anche alcuni cuccioli e un raro esemplare albino. Una “mattanza” appunto, molto simile alla pesca dei tonni in Sicilia. I giapponesi si difendono sostenendo che la caccia ai delfini (come quella alle balene) viene praticata da secoli e fa parte delle tradizioni del Sol Levante. Ma le foto e i video diffusi sono raccapriccianti. Delfini catturati dalle reti e spinti in acque poco profonde, dove vengono uccisi senza pietà. La città di Taiji era divenuta tristemente nota grazie a un film che vinse l’Oscar nel 2010 per la categoria dei documentari, The Cove. Ora anche l’ambasciatrice americana, Caroline Kennedy, è scesa in campo per fermare il massacro.  «Sono profondamente preoccupata», ha scritto la figlia di Jfk su Twitter, denunciando la «disumanità» della tecnica con cui vengono cacciati e uccisi questi mammiferi.

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Il Messaggero