Adesso il furto di identità riguarda anche la polizia. Qualche giorno fa il sito Commissariatodips.it ha diffuso una nota spiegando: «Nelle ultime ore è...
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La sicurezza sul web diventa le vera grande sfida del Terzo Millennio, tanto che i big del web stanno cercando di elaborare un database condiviso nella lotta contro il terrorismo. Il primo agosto si è svolta a San Francisco il primo summit del Forum globale di Internet contro il terrorismo (Gifct) formato il mese scorso da Facebook, Microsoft, Twitter e YouTube. La missione del forum al quale hanno partecipato anche aziende minori e agenzie della Ue e dell'Onu è di «collaborare per impedire ai terroristi di sfruttare internet e i suoi strumenti per fare propaganda e per ogni altra attività criminale online».
La lotta alla propaganda dei terroristi, hanno spiegato le compagnie, si basa molto sull'intelligenza artificiale. YouTube ha fatto sapere che nell'ultimo mese più del 75% dei video rimossi per contenuti estremisti violenti è stato eliminato prima ancora di ricevere un elemento di segnalazione umano.
Nel documento diffuso da Google, si danno informazioni sulla nascita di un database condiviso di "hashes", impronte digitali che vengono inserite in immagini terroristiche violente o video di reclutamento terroristico. «Condividendo queste informazioni tra di loro - si legge nel documento - , possiamo utilizzare gli hash condivisi per aiutare a individuare potenziali contenuti terroristici sulle rispettive piattaforme».
Per avere idea di quale sia lo sforzo richiesto per controllare i contenuti che vengono condivisi sulle piattaforme social ogni secondo in tutto il mondo, è sufficiente visitare il sito ufficiale del Forum, scorrere verso la metà della pagina e scoprire quanti post, foto e cinguettii vengono inseriti.
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Il Messaggero