In pochi giorni due volte campione. Prima il titolo mondiale di F1, poi l’ammirazione di mezzo mondo per aver avuto il coraggio di scendere dalla giostra rinunciando a...
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«Ci tenevo e lo avevo promesso, ho sempre visto con tanta ammirazione questa statuetta sulla scrivania di papà», ha spiegato Nico accompagnato da un lungo e fragoroso applauso quando è entrato in sala. Una festa anche tricolore poiché il tedesco è di gran lunga il più italiano degli attuali piloti di F1. «Una parte del mio cuore sarà italiana per sempre - ha proseguito Rosberg - ad Abu Dhabi abbiamo fatto anche una festa tricolore cantando siamo campioni del mondo».
Poi il Rosberg è tornato sulla sua inaspettata decisione: «Da bambino sognavo di diventare campione del mondo non di vincere 5 mondiali. E poi sognavo di vincere Montecarlo, il gran premio di casa. Entrambi i desideri si sono realizzati, era giusto fermarsi. Mi sono ritirato al termine della mia stagione migliore, alla fine di una gara assurda. L’ultimo periodo è stato allucinante, pesantissimo. Ad Abu Dhabi ho superato Verstappen e pensavo fosse fatta, poi il mio caro compagno ha iniziato a rallentare e sono tornati sotto Vettel e Max: bastava un nulla per mandare il sogno in fumo.
Quest’anno il mio allenatore mentale mi ha aiutato tantissimo a rimanere concentrato. Anche mia moglie mi ha dato un grande supporto, da soli non si fa nulla. Adesso vado in vacanza, ho tante cose da fare e anche tante idee, guiderò il kart, ma al momento non penso ad altre gare». Nico conclude con grande classe, tendendo la mano al compagno che fino all’ultimo lo ha ostacolato: «Sono convinto che con Lewis possiamo tornare ad essere amici, mi piace pensarlo, almeno questa è la mia speranza. In passato abbiamo trascorso momenti belli insieme, ma in questo periodo non era possibile, quando si è così uno contro l’altro è impossibile essere amici». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero