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Provate a indovinare qual e' il negozio (o chiamatelo come vi pare) dove per entrare e per spostarsi e per pagare bisogna fare la fila. Una boutique iper raffinata? No. Una pasticceria? No.
Da anni Boulevard Saint Germain, e la zona tra rue Bonaparte, place saint Sulpice e rue de Grenelle, sono il vero cuore dello shopping parigino. Piu' giovane e decontracte' di faubourg Saint Honore' e piu' sofisticato delle aree shopping di altri quartieri. Cosi' e' sempre interessante farsi un giro per capire cosa comprano i locali e che cosa stuzzica i turisti. Qualche anno fa, per dire, c'erano sempre code lunghissime davanti a una speciale boutique del cioccolato. Ora, mi pare, le code si sono ridotte.
Ieri ho deciso di dedicarmi a questo piccolo sondaggio fatto in casa. Trent'anni fa il boulevard era il "luogo" degli intellettuali, c'erano librerie frequentatissime come La Hune: oggi e' un bellissimo show room. C'era il famoso Drugstore, dove trovavi ogni rivista del mondo e se ne avevi voglia potevi comprarla a mezzanotte. Una ventina d'anni fa, piu' o meno, lo compro' Giorgio Armani.
nell'ultimo decennio il boulevard e' stato "il luogo" dello shopping sofisticato. Tutti i grandi nomi del made in Italy hanno aperto qui i loro show room: abiti, cachemire, arredamento. Ma oggi quali sono i consumi che tirano in questo specifico cuore di Parigi, a parte le crepes del tradizionale baracchino all'angolo della chiesa di saint Germain? Le vetrine sono sofisticate ma non sono i vestiti ad attrarre i consumatori. Vini? Si, ma non c'e'la coda. Elettronica? Non si viene a Saint Germain per quello. Libri? La libreria accanto al caffe' Flore e' sempre molto frequentata ma un tempo sul boulevard c'era una grande Fnac dove compravi tutto, musica e tablet, libri e video. Al suo posto ora c'e' H M, la catena svedese di vestiti per ragazzine.
E allora? Cos' e' che attrae, per che cosa si fanno le code da queste parti? Semplice: le code si fanno in farmacia.
La CityPharma di rue Bonaparte non e'una farmacia come tutte le altre, ogni anno si estende di un piano e ha decine di casse. Per raggiungere quel che ti interessa devi farti largo tra la folla di clienti, per lo piu' donne, per lo piu' parigine. Ma ci sono ovviamente anche i turisti. Perche' andiamo tutti li? Perche' trovi l'ultima vitamina, dieci o venti diverse proposte per qualsiasi cosa ti sia venuto in mente di curarti, dal mal di schiena alla cellulite, dalla caduta dei capelli a quel che vi pare. Un successo.
E'la salute la nostra nuova priorita' e un'altra coda, pochi passi piu' in la', lo conferma. Era un negozio di biancheria, mi pare, o comunque di abbigliamento. Ora ci si mette in fila per comprare essenze, oli, fiori di Bach per calmare l'ansia da esame del figlio che fa la maturita' e "aiutini" per la memoria che perde colpi.
Qualcuno dira': meglio cosi. Non c'e' niente di male a spendere per la salute. E, in fondo, tutto gira ancora attorno a noi. Trent'anni fa sul boulevard si compravano libri per nutrire le conversazioni da tenere poco piu'in la', al caffe' Flore o ai Deux Magots. Poi ci siamo occupati del corpo e il boulevard si e' riempito di boutique, abiti costosi per esprimere un messaggio esteriore: sono quel che vesto. Ora, complice la crisi, spendiamo per tenere in buona forma il corpo. In fondo, tutto dipende da lui, no? Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero