Perché molte famiglie pagano ancora un mutuo troppo alto

Perché molte famiglie pagano ancora un mutuo troppo alto
Di educazione finanziaria si è iniziato finalmente a parlare, in tempi di crisi e risparmi bruciati. Non senza polemiche, perché qualcuno ha letto nell'invito ad...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Di educazione finanziaria si è iniziato finalmente a parlare, in tempi di crisi e risparmi bruciati. Non senza polemiche, perché qualcuno ha letto nell'invito ad una maggiore consapevolezza una sorta di alibi per le responsabilità di operatori e autorità di vigilanza. Non è così ovviamente: ferme restando quelle responsabilità, rischia però meno chi cerca di gestire il proprio portafogli in modo informato. Per rendersene conto si può anche osservare cosa succede non con gli investimenti ma con i mutui grazie ai quali molte famiglie acquistano la propria abitazione.


In particolare, la Banca d'Italia (nella recente Relazione annuale)  ha cercato di analizzare  gli effetti del calo dei tassi di interesse dai massimi del 2012: un calo che dipende sia dalla riduzione dei tassi internazionali di riferimento, sia (ma in una fase successiva) da quella dei margini applicati dalle banche. Per tre quarti dei mutui, quelli a tasso variabile, il beneficio è stato pressoché automatico. Ma cosa è successo a chi aveva stipulato a tasso fisso? Per ottenere un miglioramento occorre ricontrattare il prestito oppure sostituirlo o surrogarlo. Usando i dati della propria indagine sui bilanci delle famiglie, Via Nazionale osserva che nel 2014 il 4 per cento delle famiglie ha migliorato le condizioni del mutuo per questa via, mentre nel 2015 secondo dati preliminari la quota sarebbe salita al 9.

Tra quelle che invece non hanno modificato le condizioni, la metà  paga ancora un tasso di interesse superiore di almeno un punto rispetto a quello sui nuovi mutui. Insomma solo alcuni hanno tratto beneficio dal nuovo scenario: nota Bankitalia che si tratta "per lo più delle famiglie con i redditi più alti, superiori alla mediana, caratterizzate da una più elevata educazione finanziaria".
  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero