Mobilità, il ritardo della transizione energetica penalizza gli automobilisti

L'acquisto di un'auto
Nella transumanza che sta vivendo l’automotive giocano un ruolo fondamentale tutte le innovazioni in grado di rendere la mobilità più accessibile. In Italia,...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Nella transumanza che sta vivendo l’automotive giocano un ruolo fondamentale tutte le innovazioni in grado di rendere la mobilità più accessibile. In Italia, in particolare, il settore vive un passaggio travagliato. Ha rallentato, arranca. Il mercato ha perso quasi la metà delle vendite rispetto ai tempi d’oro. Il parco circolante è invecchiato repentinamente e le emissioni di CO2 sono tornate vigorosamente a crescere dopo un periodo in cui il progresso della tecnologia ci avevano illuso che il trend virtuoso non avrebbe più fatto retromarcia. Le motivazioni sono tante, ognuno ha le sue spiegazioni. Il risultato, però, non cambia: ad essere penalizzati sono i consumatori. Che poi sono gli automobilisti che quasi coincidono con i cittadini, visto che, nelle società moderna, «muoversi è un “obbligo” oltre ad un diritto fondamentale».

Non c’è solo l’ambiente da rispettare per cercare di combattere i preoccupanti cambiamenti climatici. Ci sono anche i sindaci delle grandi città che sono chiamati a fermare il traffico dei veicoli più anziani per non danneggiare la salute dei propri abitanti. Fin qui le emergenze oggettive che però sarebbe un errore considerare le uniche. Emergono infatti i problemi economici che sfociano direttamente in affannose dinamiche sociali. E sarebbe un grave errore non tenerne conto con grande attenzione. L’equazione è senza dubbio complessa, ma è questo l’intreccio su cui bisogna lavorare, senza lasciare indietro alcuna esigenza. La dinamica del mercato, come al solito, non resta immobile. Cerca di muoversi trovando risposte spontanee.

Non si può credere, però, che un approccio nato su scala globale trovi da solo le giuste risposte agli ostacoli locali, magari acuitisi con il tempo. La transizione deve essere accompagnata con cura per reinserirsi nella direzione obbligata, con meno danni collaterali possibili. Insomma, serve pazienza, ma è assolutamente vietato restare immobili. Un notevole supporto sta arrivando dalle vetture aziendali, in particolare dal noleggio. Le prime sono salite alla metà delle vendite, il secondo rappresenta ormai un terzo delle immatricolazioni con molti clienti privati. Costi certi, zero preoccupazioni, nessun anticipo, cosa particolarmente gradita in questa fase. È cancellata anche l’incognita del valore residuo. Eppure questo canale non ha la strada spianata. Con la delega fiscale, però, alcune cose potrebbero cambiare.

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero