L'aria che tira è favorevole alla Ferrari. E Leclerc sogna il colpaccio

La Ferrari di Charles Leclerc
il duello di seconda fascia. Impossibile per tutti infilarsi nelle sfida fra Mercedes e Red Bull. O meglio Hamilton-Verstappen. In questi pochi gran premi che mancano,...

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il duello di seconda fascia. Impossibile per tutti infilarsi nelle sfida fra Mercedes e Red Bull. O meglio Hamilton-Verstappen. In questi pochi gran premi che mancano, però, un’altra battaglia s’infiamma. Uno scontro fra le scuderie più titolate della Formula 1. Da una parte, la nostra Ferrari. Dall’altra, la british McLaren, entrata nell’Olimpo ai tempi eroici della coppia Prost-Senna. Gli inglesi sono in leggerissimo vantaggio. I ragazzi del Cavallino in rimonta decisa, da quando sulle SF21 ha esordito la quarta power unit, quella con la parte ibrida evoluta e, a quanto sembra, molto avanzata, con la batteria, che accumula l’energia recuperata, allo “stato solido”. Anche il team è solido. Coeso. Unito. Ed il lavoro ormai fatto sulla monoposto del prossimo anno, che sarà completamente diversa con gli pneumatici Pirelli da 18” e l’effetto suolo, ha contributo a dare fiducia per spremere l’attuale monoposto fino in fondo. I piloti, poi, ci sono sempre stati.

Se sul “predestinato” Charles Leclerc c’erano pochi dubbi, essendo considerato da tutti la vera alternativa a Max su chi dovrà raccogliere l’eredità di Lewis, Carlos Sainz (quinto nelle libere), nella sua prima stagione a Maranello, ha mostrato tutta la sua consistenza, non sfigurando neanche un po’ nei confronti del più giovane compagno di squadra. Charles (settimo tempo nelle libere), forse, rimane un pelo più veloce, soprattutto il prova. Il figlio d’arte spagnolo, però, è consistente e coriaceo, sempre concentrato e con una visione d’insieme da pilota maturo. I due, poi, almeno per ora, vanno molto d’accordo anche se, quando si abbassano la visiera, i piloti non riconoscono più neanche i genitori. I due ferraristi sono sesto e settimo in classifica, staccati di meno di sei punti fra loro, poco più del margine che la McLaren ancora ha nella classifica costruttori.

La squadra britannica ha dimostrato di essere fortissima sul veloce, grazie ad un motore Mercedes potente ed una resistenza aerodinamica molto bassa che la rende difficilissima da superare. Non è un caso che le “arancioni” abbiano fatto doppietta a Monza, considerata da tutti il tempio della velocità. La Rossa è invece più equilibrata, si adatta meglio ai tracciati rimasti che vedono super veloce solo la pista in Arabia Saudita dove non ha mai girato nessuno perché è ancora in costruzione. Mattia Binotto, il condottiero, non si sbilancia. E fa bene. Dopo un digiuno di vittorie un po’ troppo lungo mira a cementare i progressi e continua con lo stesso target: cercare di chiudere dietro al tandem invincibile.

Questa settimana ha per le prima volta parlato anche il neo ceo Benedetto Vigna e, da novello di F1, ma da “inventore” che sa il fatto suo, ha ammesso che la squadra gli sembra in crescita. Comunque sia, il più ostinato appare proprio Leclerc che non vuole rassegnarsi a mettere in bacheca un’altra stagione senza vittorie. Al di là di «io parto sempre per vincere», il monegasco nelle ultime gare ha dimostrato di sentire odore del colpo grosso. E Messico e Brasile sono due tracciati amici. Certo, come quest’anno è già avvenuto, servirebbe una piccola mano da parte del Re Nero e dell’olandese volante che potrebbero abbracciarsi di nuovo sotto un mucchio di gomme. I due, in tutta sincerità, sono fuori portata, anche perché si stanno giocando il Campionato. Bottas e Perez invece potrebbero finire nel mirino di un Charles in grande crescita.

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Il Messaggero