In quel lungo filone che viene chiamato “Majoranologia” si inserisce un ultimo e curioso volume. Lo hanno realizzato a quattro mani Francesca Riccioni e Silvia Rocchi. ...
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Più che un libro, le due autrici hanno realizzato una specie di volume-fumetto con tavole e illustrazioni. Si racconta la vicenda del fisico scomparso nel marzo del 1938 in una chiave del tutto nuova.
Francesca Riccioni, che studia Belle Arti a Firenze, Bologna e Bruxelles e Silvia Rocchi, fisico con master in comunicazione della scienza, hanno indagato sui meccanismi che portano alla scelta di scomparire. E chi meglio di Majorana poteva esserne il soggetto!
«Questo è un libro sulla scomparsa – commenta proprio la Riccioni–, non solo quella di Majorana, ma la scomparsa potenziale di chiunque, genio o signor nessuno che sia. Ettore Majorana è diventato un mito del Novecento anche perché incarna un desiderio che tutti, una volta nella vita, hanno accarezzato: quello di andarsene, riuscendoci; il bisogno di ipotizzare altre vite possibili, da cui nessuno è immune. Non ho voluto indagare le ragioni dietro le sue azioni, né giudicarne le scelte, ma solo invitare i lettori a vivere, ognuno nel proprio modo – come fanno Leo e Amanda, i due protagonisti di questa storia – gli effetti di un’assenza su una collettività che magari avrebbe finito per definire dei confini a una possibile esistenza inattuale. Confini che Ettore non avrebbe mai potuto accettare, di qualunque tipo fossero stati».
Un altro contributo alla conoscenza di un personaggio che da sempre affascina e, come raccontano le note del volume «crea un filo narrativo che porta il lettore a riflettere sul desiderio del silenzio, spesso desiderato dalla famiglia di Majorana, con le tavole illustrate che sembrano amplificare il senso di evanescenza dato dalla sparizione».
Majorana, un altrro episodio. Stavolta a fumetti
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Il Messaggero