Mattarella, gli appelli alla coesione, la diffidenza delle forze politiche e un futuro di carestie pieno di incognite

Mattarella, gli appelli alla coesione, la diffidenza delle forze politiche e un futuro di carestie pieno di incognite
ROMA Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella coglie ogni occasione per tornare sull’emergenza scatenata dal virus Covid-19 ed invitare gli italiani, ma...

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ROMA Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella coglie ogni occasione per tornare sull’emergenza scatenata dal virus Covid-19 ed invitare gli italiani, ma soprattutto le forze politiche a trarre insegnamenti da una ricorrenza, da un anniversario o da una pagina di storia.


A 76 anni dall’eccidio delle Fosse Ardeatine, il Capo dello Stato trova oggi l’occasione per dire che “i valori del rispetto della vita e della solidarietà che ci sorreggono in questo periodo, segnato da una grave emergenza sanitaria, rafforzano il dovere di rendere omaggio a quei morti innocenti”. Poi il passaggio attraverso il quale Mattarella proietta l’anniversario dell’eccidio nell’immeditato futuro dell’Italia:  “Al termine di quegli anni terribili, segnati dalla dittatura e dalla guerra, l’unità del popolo italiano consentì la rinascita morale, civile, economica e sociale della nostra Nazione. La stessa unità che ci è richiesta oggi, in un momento difficile per l’intera comunità”.

Un appello che stride con il clima politico che si respira nel Paese e che si riscontra nello scontro sindacato-imprese o nella continua polemica maggioranza-opposizione celebrata ieri con un incontro a palazzo Chigi tutt’altro che risolutore. 

Non ci siamo, sembra voler ogni giorno sottolineare Mattarella che nei suoi messaggi guarda molto al dopo-Covid. Ovvero a quando occorrerà ricostruire il Paese che sarà chiamato a fare i conti con una dura crisi economica, con vere carestie, e non basteranno le idee della maggioranza ora guidata dal premier Giuseppe Conte, nè quelle dell’opposizione di Matteo Salvini. 


Servirà una forte coesione nazionale,  analoga a quella che mostra in questi giorni il Paese restando chiuso in casa. Non sembra, per ora, che ci sia voglia di cambiare passo da parte delle forze politiche. Il presidente del Consiglio allunga la mano verso l’opposizione evitando che venga interpretata come la necessità di un sostegno. Sul fronte opposto il leader della Lega fa altrettanto: chiede incontri, telefona, ma solo per allargare il fossato e scongiurare tentazioni di solidarietà nazionale.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero