Le donne che lavorano ma non comandano

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Nel recentissimo rapporto dell'Ocse Government at a glance c'è un capitolo dedicato al ruolo delle donne nel settore pubblico, dal governo vero e proprio in giù. I dati non sono sempre completi, ma permettono un raffronto tra l'Italia e altri Paesi. Si verifica facilmente che con una quota di poco superiore al 20 per cento di donne parlamentari siamo sotto la media Ocse e lontanissimi dal 40 e oltre dei Paesi scandinavi. La distanza è ancora più accentuata se si guarda ai posti di ministro. Ma forse colpisce ancora di più il fatto che da noi la quota di presidenti di tribunale donna sia appena sopra il 10 per cento, nonostante la presenza femminile nella magistratura sfiori il 50 per cento In compenso, per così dire, all'Italia è attribuita la percentuale più alta di occupazione femminile nell'amministrazione centrale dello Stato: il 73,3 per cento nel 2010. Anche se l'Ocse non lo chiarisce esplicitamente, questo dato dovrebbe comprendere anche il personale della scuola, dove circa il 78 per cento dei dipendenti è donna. Ovviamente sul tema si possono fare analisi molto più approfondite e non limitate al mondo del lavoro pubblico (chi è interessato potrebbe guardare ad esempio qui): ma anche questi semplici numeri da soli danno un'idea di come vadano le cose da noi.
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Il Messaggero