L'Europa s'inchina a Hollywood ma si può vivere anche senza Iron Man

L'Europa s'inchina a Hollywood ma si può vivere anche senza Iron Man
In Europa sono calati gli spettatori del cinema ma sono cresciuti gli...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
In Europa sono calati gli spettatori del cinema ma sono cresciuti gli incassi (grazie ai film in 3D con relativo biglietto maggiorato). E scorrendo i dati del mercato 2012, un fatto impressiona: sui primi 50 film della top list, sette sono europei (cinque francesi e un solo italiano, Benvenuti al Nord) e tutti gli altri americani. Ma quali americani? Da Skyfall a Mercenari2, dal Cavaliere oscuro a Twilight, da Lo Hobbit a The Avengers e Prometheus, a fare la parte del leone è il cinema d’intrattenimento: quello che costa miliardi, spende miliardi per la promozione, punta sugli effetti speciali e replica all’infinito le formule di successo. E’ il cinema dell’ultima Hollywood che si preoccupa esclusivamente di sbancare i botteghini, moltiplica i sequel e solo a sentire la parola “contenuti” mette mano alla pistola. Tuttavia nel cinema cosiddetto “fracassone” non tutto è da bocciare: Skyfall, per esempio, è uno dei miei film preferiti dell’anno. Ma quando scopri che Iron Man 3 ha incassato nel mondo 650 milioni di dollari (una ventina dei quali in Italia) e che i massimi divi americani ormai si mettono in fila per interpretare personaggi ispirati ai fumetti e conciati come a carnevale, una riflessione s’impone: d’accordo che l’industria è tenuta in piedi dal cinema commerciale, si capisce la voglia generale di svago, ma Hollywood spaccatutto non può e non deve spazzare via il cinema diverso. Non chiamiamolo “d’autore”, se la definizione rischia di evocare certi noiosissimi film da festival che piacciono solo ai critici. Ma al di là dei kolossal fracassoni, dei mostri in 3D e dei supereroi seriali, esiste anche un cinema indipendente fatto di idee, storie compiute, buone interpretazioni. Sarebbe un peccato non vederlo più, spazzato via dai ragionieri degli studios e dalle spietate regole del marketing sempre più martellante. Giorni fa Steven Soderbergh (il regista di Sesso bugie e videotape, Traffic, il recente Effetti collaterali…) ha annunciato l’addio al cinema. Si è ridotto a puro business e raramente chi decide gli investimenti capisce qualcosa di film, ha detto in sostanza. Ha aggiunto che i film indipendenti hanno largamente superato per numero quelli prodotti dagli studios, ma sono sempre gli studios a dettare legge sul mercato… Ammiro il coraggio di Soderbergh e aspetto i vostri commenti. Nella serena convinzione che si possa vivere anche senza Iron Man.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero