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Reggetevi forte, ritorna l’Isotta. La mitica “Fraschini”, autentica protagonista del mondo dell’auto nella prima metà del secolo scorso, ha già realizzato una vettura molto speciale che, dal prossimo anno, parteciperà al WEC e, soprattutto, all’edizione del centenario della leggendaria 24 Ore di Le Mans. Quella del giugno che verrà non sarà una gara qualsiasi. Per quanto possa essere prestigiosa, la corsa più importante del mondo non ha mai ospitato un carosello così ambito in cento anni di storia gloriosa. E mai tanti costruttori ufficiali sono stati presenti tutti insieme sulla griglia di partenza di una competizione motoristica. Il “parterre” è proprio “de roi”. La lista dei partecipanti fa venire i brividi. Dopo esattamente cinquant’anni, romba per la vittoria assoluta la Ferrari, decisa a sfidare Porsche, BMW, Peugeot (tutte già dominatrici della maratona francese) oltre ad Alpine (del gruppo Renault, anche lei prima a La Sarthe), Cadillac, Acura (Honda) e Glickenhaus.
Di certo non mancherà la Toyota vincitrice delle ultime cinque edizioni.
Poi 10 trionfi alla 24 Ore francese, 16 alla 24 Ore di Spa, 6 alla 12 ore di Sebring, 2 alla 24 Ore di Daytona, 163 titoli piloti e in totale più di 1.300 primi posti nelle corse di tutti i generi, in tutti i continenti. La nuova Hypercar ha un biglietto da visita graffiante, simile sulla carta a quello delle rivali: oltre mille cavalli, meno di mille chili. Qualcosa di non molto diverso dalle F1, ma in grado di percorrere oltre 5.000 km no-stop (senza entrare mai nel box) per avere l’ambizione di bel figurare nella “corsa delle corse”. La veste aerodinamica è stata sviluppata nella galleria del vento della Williams, in Inghilterra.
Sia il telaio che il propulsore saranno realizzati in proprio, a Padova, dove nasceranno anche tutte le unità per i clienti, sia da corsa che da strada. La Isotta Fraschini fu fondata da Cesare Isotta e dai fratelli Fraschini (Oreste, Antonio e Vincenzo) all’inizio del Novecento. Il modello più famoso fu la Tipo 8, carrozzata da veri artisti. Fra i clienti, come si dice, c’erano papi e re, ma anche personaggi illustri e gente dello spettacolo. Girarono in Isotta Gabriele D’Annunzio e Rodolfo Valentino, Benito Mussolini e re Umberto di Savoia, fino a papa Pio XI. La favola automobilistica della Rolls Royce tricolore sfumo alla fine degli anni Quaranta.
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