Il cinema ha bisogno di Agnès Varda, incorreggibile ragazza di 90 anni

Il cinema ha bisogno di Agnès Varda, incorreggibile ragazza di 90 anni
La regista più giovane attualmente in circolazione è Agnès varda, 90 anni il 30 maggio prossimo, tra i fondatori della Nuovelle Vague (“sono la nonna...

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La regista più giovane attualmente in circolazione è Agnès varda, 90 anni il 30 maggio prossimo, tra i fondatori della Nuovelle Vague (“sono la nonna del movimento”, dice), un Oscar alla carriera conquistato l’anno scorso. Il suo ultimo film, il sorprendente documentario “Visages, Villages” realizzato in coppia con l’artista del collage poco più che trentenne JR, è arrivato in finale agli Academy Awards ed esce ora nelle sale. Si tratta di un singolare viaggio “on the road” nella provincia francese profonda: la strana coppia di realizzatori, arrivata a bordo di un camion-fotocamera, mette in posa gli abitanti, si fa raccontare le loro storie e poi applica le loro gigantografie sulle facciate delle case.

In un mondo ossessionato dall’eccellenza, dalla fama, dal successo, l’espediente narrativo del docu-film di Varda è un modo per fissare la memoria, rendere omaggio alle persone comuni, glorificare gli eroismi piccoli e grandi di una quotidianità sconosciuta. “Abbiamo scelto persone che non hanno potere”, ha spiegato la regista, “e a girare la Francia mi sono molto divertita”
Con i suoi inconfondibili capelli bicolori, lo sguardo vivo e la voglia mai assopita di scoprire il mondo, Agnès non ha esitato ad accompagnarsi ad un regista di 55 anni più giovane che potrebbe essere suo nipote. Con lui, racconta, ha scherzato sulla sua vecchiaia, ha rievocato i tempi gloriosi di Godard, Rivette, Resnais, di suo marito Jacques Demy scomparso nel 1990.

La regista continua a lavorare: sta montando gli estratti delle sue conferenze tenute in giro per il mondo con gli spezzoni dei suoi film. E non ha intenzione di andare in pensione, assicura. Di personaggi così c’è un grande bisogno nel cinema che, rincorrendo gli incassi facili dei supereroi, dei sequel e dei remake, rischia di dimenticare la freschezza, lo spirito di avventura e l’irripetibilità di uno sguardo originale. Come quello di Varda, una ragazza di 90 anni che non ha ancora smesso di stupirci. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero