I protagonisti "invisibili" di Sacro Gra, antidoto alle nozze-show di Belèn

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Rieccomi qui a parlare di divismo e a fare con voi qualche considerazione. Clooney e Scarlett a parte, Venezia ci ha regalato un tipo nuovo di “star”: i personaggi comuni che...

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Rieccomi qui a parlare di divismo e a fare con voi qualche considerazione. Clooney e Scarlett a parte, Venezia ci ha regalato un tipo nuovo di “star”: i personaggi comuni che la cinepresa di Gianfranco Rosi, vincitore del Leone d’oro con il bellissimo documentario “Sacro Gra”, ha raccontato con poesia, divertimento, sensibilità. Abbiamo così scoperto l’anguillaro, il barelliere, il nobile decaduto, l’anziano attore di fotoromanzi, il proprietario di una villa kitsch, il botanico in guerra contro l’insetto killer delle palme. Un popolo di “invisibili” che vivono ai margini del Raccordo Anulare con semplicità e dignità. Sono talmente autentici e irresistibili da sembrare inventati da uno sceneggiatore. Ormai, ogni volta che percorreremo il lungo anello d’asfalto che circonda la Capitale, non potremo fare a meno di pensare a loro.Con Rosi il cinema è tornato a raccontare la realtà senza finzioni. Ecco, io mi sono innamorata subito dei personaggi di “Sacro Gra” che ho avuto il piacere di conoscere personalmente, nel loro “habitat”, trovandoli veri e naturali. Un po’ divertiti e lusingati di essere finiti dentro un film che avrà un percorso internazionale, ma nello stesso tempo desiderosi di tornare alla vita normale al di fuori dei riflettori. E questo proprio nelle ore in cui, con tutto il fracasso mediatico possibile, andava in scena (sì, andava in scena) il matrimonio di Belèn con Stefano…ma questo è tutto un altro film, non credete?
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Il Messaggero