Google, reti neurali per le traduzioni

Google, reti neurali per le traduzioni
Centotré lingue e milioni di utenti che lo usano. Qualche dato sul traduttore di Google. Ma prima un piccolo appunto, una pillola di esperienza di vita: vi è mai...

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Centotré lingue e milioni di utenti che lo usano. Qualche dato sul traduttore di Google. Ma prima un piccolo appunto, una pillola di esperienza di vita: vi è mai capitato di leggere le istruzioni di un oggettino tecnologico assai banale, in uso da decenni, comprato (ammetto) con pochi euro?

Capire come si installa risulterà un'impresa titanica. Leggendo sarete assaliti da una sorta di dislessia mentale perché le istruzioni in lingua originale (cinese o coreano) sono tradotte non so con quale sistema automatico. Il risultato: "tenere premuto il postaggio quando si forse pupmeggia state liberi". Ecco, per evitare tutto ciò da tempo i grandi del web si sono impegnati in sistemi di traduzione sempre più evoluti.
Il traduttore di Google migliora anche grazie ai feedback degli utenti. E adesso il colosso di Mountain View sta pensando di applicare nel progetto l'intelligenza artificiale, le reti neurali. Jeff Dean della squadra di Google Brain durante la conferenza di San Francisco Structured Data 2016  ha affermato che il suo team sta pensando di utilizzare le reti neurali per migliorare il traduttore. «Stiamo lavorando con il team di Translate per migliorare la produttività del servizio». Il deep learnig è già stato utilizzato per Google Maps, GMail e Google Foto. Di sicuro non per tradurre le istruzioni di alcuni telecomandi cosiddetti "universali".  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero