La manovra che è già cambiata e il mistero dei fondi per il terremoto

La manovra che è già cambiata e il mistero dei fondi per il terremoto
La manovra economica per il 2017 deve ancora vedere la luce ma il suo percorso si annuncia complesso. Il ministro dell'Economia è stato chiamato una seconda volta in...

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La manovra economica per il 2017 deve ancora vedere la luce ma il suo percorso si annuncia complesso. Il ministro dell'Economia è stato chiamato una seconda volta in Parlamento per chiarire i numeri che sono alla base della legge di bilancio e in particolare spiegare in che modo il governo pensi di poter incrementare notevolmente, grazie ai propri provvedimenti, il tasso di crescita del Pil nel 2017. L'Ufficio parlamentare di bilancio, autorità indipendente che deve "validare" le stime governative, non è convinto che ciò sia possibile.


​Poi c'è il fronte europeo: l'Italia vorrebbe avere le possibilità di fare il prossimo anno più deficit di bilancio di quanto era stato concordato. Tra l'altro si riserva di prevedere, con l'autorizzazione del Parlamento, una spesa aggiuntiva fino a un massimo di 7,7 miliardi, connessa con l'emergenza sismica e quella dei migranti. Intanto però ha messo in cantiere una manovra economica che non dovrebbe comprendere questa somma ulteriore, delineata nella Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza (Nadef) e poi più in dettaglio nella seconda audizione parlamentare.

​Qui c'è una prima cosa da osservare: la manovra, che deve ancora essere approvata dal Consiglio dei ministri, è già cambiata in questi pochi giorni, come si capisce da una tabella della Nadef e da quella corrispondente usata in audizione. Si riferiscono all'impatto macroeconomico delle misure: in entrambe l'effetto finale per il 2017 è proprio quel +0,4 per cento di Pil che il governo vuole "aggiungere" alla stima tendenziale, ma cambiano gli addendi. Risultano più pesanti sia le "misure con effetti espansivi" sia le "coperture finanziarie". A queste ultime, in una tabella più analitica resa nota in audizione, contribuiscono anche 7,25 miliardi di "ulteriori coperture" ancora da chiarire. La somiglianza tra questa cifra e quella dell'ulteriore aumento di deficit richiesto può saltare all'occhio.

​E i fondi per l'emergenza terremoto (non solo la ricostruzione ma anche la prevenzione)? In teoria non dovrebbero essere nella manovra originaria, ma appunto in quei 7,7 miliardi aggiuntivi. Però nell'audizione è stata citata, accanto alle detrazione fiscali per chi fa lavori di adeguamento in casa propria, anche la messa in sicurezza di infrastrutture scolastiche e viarie in chiave antisismica. Cosa vuol dire? Che se si rendessero disponibili gli altri 7,7 miliardi - il che comunque è tutt'altro che certo - questi si aggiungerebbero per ulteriori interventi sul terremoto (e anche per i migranti, di cui finora non c'è traccia)?


​Tra pochi giorni ne dovremmo sapere di più. Può darsi che il deficit aggiuntivo da chiedere sia stato tenuto alto per ottenere comunque dalla Ue uno "sconto" significativo. Come può darsi che alla fine una parte di quei soldi servano (al posto delle coperture aggiuntive) a finanziare altre misure, utili ma che non c'entrano né con il sisma né con i migranti. Certo la cosa davvero importante è che alla fine tutti i fondi necessari per il terremoto siano effettivamente disponibili, non solo nel 2017. Ma anche un po' di chiarezza, in seconda battuta, potrebbe essere un obiettivo desiderabile.
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Il Messaggero