Fitch promuove la svolta elettrificata di Fiat Chrysler

Fitch promuove la svolta elettrificata di Fiat Chrysler
Dopo il plauso dei sindacati arriva la promozione di Fitch. Il dettagli del piano illustrati a Mirafiori da Manley e Gorlier hanno creato un’atmosfera positiva intorno a...

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Dopo il plauso dei sindacati arriva la promozione di Fitch. Il dettagli del piano illustrati a Mirafiori da Manley e Gorlier hanno creato un’atmosfera positiva intorno a Fiat Chrysler dopo un periodo caratterizzato da importanti cambiamenti. L’agenzia di rating ha cambiato la valutazione di Fca da “BB” a “BBB-”, lasciando stabile l’outlook. Nella nota che ha accompagnato l’upgrade ci sono altri elementi positivi che fanno ben sperare per il gruppo controllato da Exor. La visione di Fitch sulle dismissioni è in linea con la smentita fatta da Pietro Gorlier: dopo la vendita di Magneti Marelli, non dovrebbero esserci altre uscite nel breve, quindi Comau resterà nel perimetro del Lingotto, anche se la stessa azienda di robot e la Teskid potrebbero uscire in un secondo momento.


Prima di pensare a mettere sul mercato altri marchi come Alfa Romeo e Maserati questi dovranno essere invece rafforzati per aumentare il valore. L’agenzia prevede un aumento della redditività grazie soprattutto all’eccellente situazione negli Stati Uniti dove prodotti molto azzeccati (Jeep e Ram) mettono Fca in una situazione migliore rispetto alle concorrenti americane. Intanto si delineano i dettagli del piano ed emergono con maggior chiarezza due aspetti molto positivi. Da una parte l’investimento importante e il target di riportare a breve gli impianti a regime e la forza lavoro a piena occupazione. Dall’altra, la decisa svolta verso la mobilità sostenibile con un corposo lancio di modelli elettrificati che avrebbero potuto rallentare la corsa della locomotiva.

Elkann e Manley hanno sempre sostenuto che l’obiettivo numero uno di Fca non è più la ricerca di un partner, ma l’attuazione dell’ambizioso piano voluto da Marchionne e presentato il primo giugno a Balocco. La conferma è arrivata dalle indicazioni date da Gorlier che da due mesi guida la regione Emea. I modelli a batterie saranno numerosi e, tutto sommato, arriveranno a breve. Come spiegato a Balocco dal responsabile dell’ingegneria del gruppo Wester (è tornato a guidare anche la Maserati) saranno battute tutte le strade. Lo storico Mirafiori tornerà al centro del villaggio poiché sarà l’impianto che per primo gestirà la piattaforma 100% elettrica, quindi totalmente “zero emission”, che farà il suo esordio sulla nuova 500 (nel 2020).

Un’auto di grande importanza strategica che sarà sostanzialmente diversa a quella venduta negli Usa e utilizzerà tecnologie di nuova generazione. Di vetture solo a batterie ce ne saranno altre, ma non è stato ancora annunciato dove verranno prodotte. La sportiva Alfieri della Maserati è in avanzatissima fase di sviluppo e chi l’ha vista da vicino garantisce che è davvero esuberante, in linea con i migliori prodotti della concorrenza, Tesla compresa. Avrà la tecnologia 100% elettrica anche il Ducato che nasce ad Atessa insieme con i cugini che vengono forniti ai marchi di Psa. L’espansione procedere con altre due direttrici tecnologiche che interesseranno diverse fabbriche.


Da una parte l’hybrid plug-in, dall’altra la mild-hybrid. La prima, che garantisce la ricarica dalla rete e una percorrenza significativa (diverse decine di chilometri) a zero emissioni, partirà da Melfi con la Renegade, ma poi sarà certamente estesa anche a Compass e 500X. La plug-in è una motorizzazione che sarà utilizzata anche a Pomigliano (il piccolo Suv Alfa) e sicuramente a Cassino visto che si è parlato più volte delle varianti hybrid di Giulia e Stelvio (non sarà da meno il Suv compatto Maserati). La seconda offre invece il recupero di energia, la riduzione dei consumi e l’abbattimento delle emissioni, pur se la vettura non è in grado di viaggiare con il solo propulsore elettrico. Questa ibridizzazione sarà utilizzata nello stabilimento in Polonia che produce 500 e Ypsilon e anche a Pomigliano che continuerà a produrre la Panda. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero