Pensiamoci libere (e liberi) di ignorare i Ferragnez

Pensiamoci libere (e liberi) di ignorare i Ferragnez
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C'è chi li considera, per fortuna, solo intrattenimento. Come un reality show che va in onda 24 ore su 24 sui nostri smartphone. Le vicende della famiglia perfetta, che proprio come tale riesce a trasformare anche le normali imperfezioni in qualcosa di molto di più: messaggi esistenziali, slogan motivazionali, battaglie di genere. E il post di Chiara Ferragni di sabato, in cui si mostrava quasi in lacrime e diceva di aver sofferto per la troppa tensione di Sanremo e per i problemi del marito Fedez con gli psicofarmaci, ha sollevato grande ammirazione perché, signora mia, è proprio vero che anche ricchi piangono.

E perché ora, grazie a un post in cui invece dell'intimo di pizzo in un hotel di lusso indossa una camiciona, Ferragni ha mostrato alle donne di tutto il mondo, che non aspettavano altro, che sì, si può essere madri, mogli e imprenditrici e si può essere fragili. Proprio come ha fatto il marito pochi giorni prima, sul suo diario condiviso di Instagram, raccontando i suoi problemi di salute. Per chi non avesse avuto modo di seguirli sui social, niente paura: nella seconda stagione dei Ferragnez in arrivo su Prime Video vi sarà fatto un bel riassunto. Perché dai Ferragnez non si scappa. E sì, continueremo a vederli, anche sui giornali, perché malgrado tutti e tutto il loro è un fenomeno che rappresenta gli anni che stiamo vivendo, e che come tale va raccontato. Ma ecco, non dimentichiamoci mai che esiste un superpotere che nessuno può toglierci: pensarci liberi di ignorarli.

andrea.andrei@ilmessaggero.it

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Il Messaggero