Fca, il covid penalizza la trimestrale, ma la fusione con Psa rispetterà i tempi

Fca, il covid penalizza la trimestrale, ma la fusione con Psa rispetterà i tempi
Si vedono gli effetti che può causare un lockdown assoluto come quello per contrastare il virus su una grande azienda globale. Ieri, Fiat Chrysler ha reso noti i risultati...

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Si vedono gli effetti che può causare un lockdown assoluto come quello per contrastare il virus su una grande azienda globale. Ieri, Fiat Chrysler ha reso noti i risultati finanziari del primo trimestre e, nonostante il blocco abbia influito con tempi diversi nelle varie “region” per meno di un mese, le conseguenze lasciano il segno. Per questo l’azienda italo-americana ha ritirato la “Guidance” 2020 in quanto i vecchi target non sono più realistici e ipotizzarne di nuovi è impossibile fino a che non ci sarà un quadro più definito dello scenario. I nuovi obiettivi verranno resi noti «non appena vi sarà una maggiore visibilità dell’impatto complessivo della crisi».


La cosa più importante è la liquidità e la posizione finanziaria raggiunta da Marchionne ed Elkann, molto solida visto che il debito industriale era stato azzerato e il business in Nord America talmente consolidato da essere considerato una macchina da soldi (il margine era recentemente salito a doppia cifra e ricavi in quell’area rappresentano i tre quarti del totale). A fine marzo, la liquidità è di 18,6 miliardi di euro, compresi i 6,25 miliardi di una linea di credito revolving interamente utilizzata ad aprile. Non utilizzati, invece, gli ulteriori 3,5 miliardi ottenuti recentemente. L’azienda, contando sulla sua solidità, probabilmente cercherà di rafforzare ulteriormente la liquidità e avrà l’appoggio del sistema bancario.

Nonostante le difficoltà, l’Ebit si è mantenuto anche se di poco (52 milioni) in territorio positivo, grazie all’andamento della region Nafta (548 milioni) che hanno totalmente compensato le perdite delle altre aree geografiche. In Emea il peggior risultato (-270 milioni), seguita da Apac (-59 milioni) e da Latam (-27 milioni). L’Ebit di Maserati è stato negativo per 75 milioni (il margine ha toccato il -29,5%). I ricavi nel trimestre sono scesi del 16% ((da 24,5 miliardi a 20,5), la perdita netta ha toccato 1,7 miliardi, le consegne di veicoli si sono attestate a 818 mila unità, in contrazione del 21%. Nonostante la non facile situazione, Fca conferma che il lavoro per la fusione con Psa e la creazione di una nuova società paritetica vanno avanti e che i tempi verranno rispettati: fine di quest’anno o inizio del prossimo.


Nelle fase più acuta del coronavirus, Fca si è preoccupata per prima cosa della salute dei dipendenti e di tutte le procedure per poter riattivare in sicurezza la produzione. «In queste avversità senza precedenti - ha dichiarato il ceo Mike Manley - Fca ha sempre dato priorità alla salute e alla sicurezza delle proprie persone e comunità. La pandemia ha avuto e continua ad avere un impatto significativo sulle nostre attività. Ho piena fiducia che, grazie all’esperienza dei nostri leader e alla dedizione dei nostri dipendenti, saremo in grado di attraversare questa crisi emergendone ben posizionati per crescere e prosperare». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero