Un altro anno di "lavoro" per il commissario del terremoto del 1980

Un altro anno di "lavoro" per il commissario del terremoto del 1980
Per capire come funziona davvero l'Italia, può essere utile leggere una volta fino in fondo il decreto milleproroghe, quel provvedimento adottato da qualsiasi...

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Per capire come funziona davvero l'Italia, può essere utile leggere una volta fino in fondo il decreto milleproroghe, quel provvedimento adottato da qualsiasi governo alla fine di ogni anno per spostare in avanti scadenze che, per vari motivi, non si è in grado di rispettare. Cambiano le stagioni politiche, si evolvono le tecnologie, ma in questo Paese c'è sempre bisogno di prendersi del tempo in più per fare qualcosa che a suo tempo era stato pur deciso. Nei decreti c'è di tutto: esigenze magari reali ma anche reiterazioni - anno dopo anno - di deroghe a leggi di molto tempo prima. Su questo blog se ne è già parlato più di una volta.


Anche nell'edizione di fine 2016 vengono riproposte molte proroghe evergreen. Spicca però il comma su un "commissario ad acta" che era stato nominato nel 2003. Con quale compito? La "definitiva chiusura", già oltre 20 anni dopo, degli interventi infrastrutturali disposti da una legge del maggio 1981 per il terremoto dell'Irpinia, del novembre precedente. Trascorso un altro decennio dalla formulazione di quel buon proposito, nel 2012 era stato stabilito che l'opera del commissario dovesse cessare al 31 dicembre dell'anno successivo. Ma questa data è poi stata inserita nei vari decreti milleproroghe fino a quello appena approvato. Dunque per il momento e salvo nuovi rinvii si arriverà a fine 2017. Per altri dodici mesi è prorogato anche il "compenso a saldo e per il funzionamento della struttura di supporto", pari ad un massimo di 100 mila euro l'anno a partire dal 2012. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero