Debito pubblico, ora la Francia ci supera: il suo è il quarto più grande del mondo

Il debito francese ha superato quello italiano
Il sorpasso è avvenuto alla fine del primo trimestre di quest'anno: il debito pubblico francese ha toccato quota 2358,9 miliardi, superando seppur di pochissimo i...

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Il sorpasso è avvenuto alla fine del primo trimestre di quest'anno: il debito pubblico francese ha toccato quota 2358,9 miliardi, superando seppur di pochissimo i 2.358,5 della Repubblica italiana. Si tratta di un dato numerico da guardare con molta cautela: intanto perché potrebbe essere temporaneo (ad aprile il debito italiano è cresciuto fino a quota 2.373,3 miliardi, valore che non può essere ufficialmente confrontato perché in Francia le rilevazioni sono solo trimestrali) poi perché se si parla di debito pubblico quel che conta non è il livello assoluto ma l'incidenza sul Pil, che oltralpe resta decisamente più bassa: appena al di sotto del 100 per cento (99,6) contro un rapporto che in Italia viaggia oltre il 132. A fine 2018, il debito francese era distante circa 6 miliardi da quello italiano.


Tutto ciò premesso, il sorpasso di marzo una sua valenza statistica ce l'ha: quello francese diventa almeno provvisoriamente il quarto debito pubblico del mondo, dopo Stati Uniti, Giappone e Cina, e il primo in Europa. La cosa però non ha particolari conseguenze pratiche: la Francia continua a pagare sul suo titolo di Stato decennale un rendimento praticamente pari a zero, mentre i tassi sul Btp, pur beneficiando della recente discesa derivata anche dai rinnovati impegni di politica monetaria della Bce, veleggiano oltre duecento punti base più su, intorno a quota 2,15. Vuol dire che a parità di debito, gli investitori continuano a pensare che la restituzione di quello francese sia garantita, mentre su quello italiano preferiscono prendere qualche precauzione.


Per tutta la metà di questo decennio, il primo posto in Europa era stato occupato dalla Germania, il cui debito era cresciuto in valore assoluto a causa di una revisione statistica: l'inclusione nel perimetro pubblico tedesco dell'ente che ha gestito e finanziato la riunificazione. Ma poi Berlino ha iniziato una decisa discesa e dal 2016 Roma aveva riguadagnato la poco ambita prima posizione. Almeno fino a ieri. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero