«State a casa», scrive un ragazzo nella descrizione profilo su Grindr, la chat dedicata alla comunità gay. E poco importa se la foto esibita sia a torso nudo,...
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Scenario analogo su Tinder, dove sì, il giochino del "sì" o "no" (usato per scartare o approvare un profilo) va avanti, coinvolgendo anche quei pochi stranieri che sembrano essere rimasti a Roma, ma non tutti sembrano propensi ad incontrarsi dal vivo. Meglio videochiamarsi. E così, è tornato in auge Houseparty - app datata 2016 - che da là possibilità agli utenti di collegarsi con la videocamera. E, in fondo, anche di "rimorchiarsi". Perchè se è vero che è possibile chiamare una propria lista di contatti "amici", spesso le chat aperte consentono l'accesso ad estranei (salvo quando si attivi l'opzione che lo impedisce). Molti ragazzi under 25 hanno già indicato il loro profilo Houseparty su Instagram - social che pure offre la possibilità di effettuare un collegamento analogo. Per il resto, c'è sempre Whatsapp, fedele alleato che, in questi giorno di quarantena, non ha ancora offerto nessun down, stando vicino ai milioni di persone che lo usano.
Il Messaggero